Bonus Export Digitale: esteso anche alle piccole imprese il contributo a fondo perduto per l'internazionalizzazione

È stata estesa anche alle piccole imprese manifatturiere la possibilità di fruire del Bonus Export Digitale di Invitalia che finanzia lo sviluppo dell’attività di esportazione e di internazionalizzazione delle microimprese manifatturiere, mediante l’impiego delle soluzioni digitali per l’export disponibili sul mercato.

Quale incentivo prevede il Bonus Export Digitale?

Il Bonus Export Digitale prevede la concessione di un contributo a fondo perduto dell'importo di:

  • 4.000 euro, a fronte di una spesa minima di 5.000 euro, per le piccole e microimprese;
  • 22.500 euro, a fronte di spese ammesse di importo non inferiore ad euro 25.000; per reti soggetto e  consorzi, costituiti da almeno cinque imprese.

Quali spese finanzia il Bonus Export Digitale?

Il Bonus Export Digitale finanzia le seguenti spese:

  • spese per la realizzazione di sistemi di e-commerce verso l’estero, siti e/o app mobile, ivi compresi eventuali investimenti atti a garantire la sincronizzazione con marketplace internazionali forniti da soggetti terzi;
  • spese per la realizzazione di sistemi di e-commerce che prevedano l’automatizzazione delle operazioni di trasferimento, aggiornamento e gestione degli articoli da e verso il web nonché il raccordo tra le funzionalità operative del canale digitale di vendita prescelto e i propri sistemi di Customer Relationship Management – CRM (ad esempio i sistemi API – Application Programming Interface);
  • spese per la realizzazione di servizi accessori all’ e-commerce quali quelli di smart payment, predisposizione di portfolio prodotti, traduzioni, shooting fotografici, video making, web design e content strategy;
  • spese per la realizzazione di una strategia di comunicazione, informazione e promozione per il canale dell’export digitale, con specifico riferimento al portafoglio prodotti, ai mercati esteri e ai siti di vendita online prescelti;
  • spese per digital marketing finalizzate a sviluppare attività di internazionalizzazione: campagne di promozione digitale, Search Engine Optimization (SEO), costi di backlink e di Search Engine Marketing (SEM), campagne di content marketing, inbound marketing, di couponing e costi per il rafforzamento della presenza sui canali social; spese di lead generation e lead nurturing;
  • servizi di CMS (Content Management System): restyling di siti web siano essi grafici e/o di contenuti volti all’aumento della presenza sui mercati esteri;
  • spese per l’iscrizione e/o l’abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing, quali strumenti volti a favorire il processo di esportazione;
  • spese per servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano finalizzati ad aumentare la presenza sui mercati esteri;
  • spese per l’upgrade delle dotazioni di hardware necessarie allo sviluppo di processi organizzativi;
  • ogni altra spesa per servizi strettamente connessi con le finalità del Bando Bonus Export Digitale;

Sono ammissibili esclusivamente titoli di spesa in formato elettronico emessi, in data successiva alla presentazione della domanda di contributo, dai fornitori presenti nell’ elenco dei fornitori di soluzioni digitali istituito dal Bando Bonus Export Digitale.

Quali requisiti devono rispettare i fornitori ammessi dal Bando Bonus Export Digitale?

Le società fornitrici dei servizi finanziati dal Bando Bonus Export Digitale devono:

  • essere costituite in forma societaria;
  • essere iscritte al Registro delle Imprese e sono in stato di attività;
  • non essere in stato di scioglimento o liquidazione e non sono sottoposte a procedure concorsuali diverse dal concordato preventivo con continuità e ad accordi di ristrutturazione del debito;
  • avere sede legale o operativa nell’Unione Europea;
  • avere realizzato nei tre anni precedenti alla data di presentazione della domanda servizi o prestazioni relativi ad una o più delle spese ammissibili previste dal bando per un ammontare pari ad almeno 200.000 euro;
  • svolgere una attività coerente con le finalità del bando, come riscontrabile dall’oggetto sociale previsto da statuto o atto costitutivo;
  • essere operatori economici ammessi ai sensi dell’art. 45 del decreto-legislativo n. 50/2016 non ricadenti nelle cause di esclusione previste dall’art. 80 del decreto-legislativo n. 50/2016.​

I nominativi dei fornitori sono comunicati dai soggetti beneficiari a Invitalia in sede di richiesta di erogazione del contributo.

Chi può beneficiare del Bonus Export Digitale?

Possono richiedere il contributo previsto dal Bonus Export Digitale le piccole impresemicroimprese manifatturiere (codice ATECO C) nonché le reti e i consorzi di microimprese che, sia alla data di presentazione della domanda di concessione che alla data di richiesta di erogazione del contributo, siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • avere meno di 50 dipendenti e fatturato annuo o totale di bilancio non superiore a euro 10.000.000, secondo quanto previsto dal regolamento di esenzione;
  • avere avviato, da almeno un anno, la fatturazione di prodotti commerciali;
  • avere sede legale o sede operativa e stabilimento produttivo in Italia;
  • operare settore manifatturiero, codice ATECO primario C;
  • essere in stato di attività e risultano iscritte al Registro delle Imprese.

Quando occorre richiedere il Bonus Export Digitale?

Il bando è attualmente aperto.

Invitalia procederà alla valutazione delle richieste di contributo, secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande e nei limiti delle risorse disponibili.

Per ulteriori informazioni contattaci allo 059/362285 oppure scrivi a info@esclamativa.it 

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Previsto un contributo a fondo perduto:

  • del 40% della spesa effettivamente sostenuta: per le microimprese, le piccole e medie imprese;
  • del 20% della spesa effettivamente sostenuta: per le imprese classificabili come intermedie;
  • del 19% della spesa effettivamente sostenuta: per le grandi imprese.