Smart&Start Italia: dal PNRR 100 milioni per gli interventi a favore delle imprese femminili

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ha destinato uno stanziamento di 100 milioni di euro per gli interventi a favore delle imprese femminili a valere sulla misura Smart&Start Italia. La misura finanzia la nascita e la crescita delle startup innovative. 

Quali incentivi prevede la misura Smart&Start Italia?

La misura Smart&Start Italia prevede la concessione di un finanziamento a tasso zero senza alcuna garanzia per l’80% delle spese ammissibili.
Il finanziamento arriva al 90% se la startup ha una compagine interamente costituita da giovani under 36 e/o donne, o se tra i soci è presente un esperto con titolo di dottore di ricerca (o equivalente) che rientra dall’estero.

Le startup con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia possono godere di un contributo a fondo perduto pari al 30% del mutuo e restituire così solo il 70% del finanziamento ricevuto.

Per sostenere l’avvio delle startup innovative costituite da meno di 12 mesi è previsto un percorso di tutoraggio tecnico-gestionale. L’obiettivo è aiutare i neo-imprenditori a rafforzare le loro competenze e guidarli al miglior utilizzo degli incentivi concessi.


Quali tipologie di progetti imprenditoriali finanzia Smart&Start Italia?

La misura Smart&Start Italia finanzia progetti imprenditoriali, di importo totale compreso tra 100 mila euro e 1,5 milioni di euro:

  • caratterizzati da forte contenuto tecnologico e innovativo;
  • orientati allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things;
  • rivolti alla valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e privata e al rientro dei ricercatori dall’estero.

Quali spese finanzia la misura Smart&Start Italia?

La misura Smart&Start Italia finanzia le spese per l’acquisto di beni di investimento, servizi, costi di funzionamento aziendale e del personale.

A titolo di esempio sono considerate ammissibili spese relative al piano d'impresa quali:

  • impianti, macchinari e attrezzature nuove di fabbrica, componenti hardware e software, brevetti, marchi e licenze, certificazioni, know-how e consulenze specialistiche, costi del personale, servizi di incubazione e di accelerazione, investimenti in marketing e web marketing.

Sempre a titolo di esempio, sono considerate ammissibili spese relative ai costi di funzionamento aziendale quali:

  • materie prime, servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa, hosting e housing, godimento beni di terzi.

 

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Esteso inoltre a 18 mesi il termine ultimo per realizzare gli investimenti.