Garante Privacy: attenzione ai solleciti preregistrati nel recupero crediti

Il Garante per la privacy ha dato ragione a un cittadino, titolare di un contratto di finanziamento con una banca, che aveva segnalato la ricezione di telefonate preregistrate con solleciti di pagamento da parte dell’istituto di credito. Infatti dall’istruttoria del Garante è emerso che il sistema usato dalla banca per il recupero dei crediti non assicurava l’accertamento dell’identità di chi rispondeva alla chiamata, esponendo l’interessato a una possibile violazione della riservatezza nel caso le informazioni venissero conosciute da altri. L’Autorità, pertanto, ha ritenuto illecito il trattamento dei dati personali nelle modalità effettuate e lo ha vietato. 
Sulla base di quanto stabilito dal provvedimento generale in materia (provvedimento
“Liceità, correttezza e pertinenza nell'attività di recupero crediti”, del 30 novembre 2005), il Garante per la privacy ha ricordato che chiunque effettui un trattamento di dati personali nell’ambito di un’attività di recupero crediti deve “astenersi dal comunicare ingiustificatamente a soggetti terzi (familiari, coabitanti, colleghi di lavoro o vicini di casa) rispetto al debitore informazioni relative alla condizione di inadempimento nella quale versa l’interessato”.
Inoltre, il Garante ha prescritto alla banca, qualora la stessa intenda continuare ad avvalersi di forme di comunicazione automatica, di adottare idonei accorgimenti tecnici, basati su forme di autenticazione, come l’uso di un codice rilasciato dalla banca (ad esempio il codice del contratto), da digitare sull’apparecchio telefonico per poter ascoltare le comunicazioni preregistrate.
 
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