Contributi a fondo perduto per innovazione e trasformazione digitale ed ecologica delle pmi venete

La Regione Veneto ha pubblicato il Bando per l’erogazione di contributi finalizzati al riposizionamento competitivo delle PMI, al sostegno agli investimenti e alla promozione della digitalizzazione e dei modelli di economia circolare allo scopo di valorizzare i settori della produzione del sistema manifatturiero e dei servizi alle imprese. In particolare il bando sostiene la creazione e l'ampliamento di capacità avanzate per lo sviluppo di prodotti oltre che il riposizionamento competitivo delle imprese mediante la promozione della digitalizzazione e di modelli di economia circolare delle PMI.

Quale tipologia di contributo prevede il Bando per il riposizionamento competitivo delle PMI?

Il bando prevede la concessione di contributo a fondo perduto, cioè un contributo che non dovrà essere restituito.

Il contributo a fondo perduto ammonta al 30% delle spese ammesse dal bando ma non potrà in ogni caso superare il limite massimo di 150.000 euro.

Quindi, per fare un esempio, l'impresa che effettui un investimento superiore ad euro 500.000, riceverà comunque un massimo di contributo di 150.000 euro.

Non sono ammesse le domande di partecipazione i cui progetti comportino spese ritenute ammissibili per un importo inferiore a euro 80.000.

Per spese "ammesse" si intendono le spese rientranti nelle tipologie specificare nel testo del bando.

Quali sono le spese ammesse dal Bando per il riposizionamento competitivo delle PMI?

Sono ammesse dal Bando per il riposizionamento competitivo delle PMI le spese relative all’acquisto, o all’acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di beni tangibili e intangibili e per il sostegno all’accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale, all’introduzione di innovazioni tecnologiche di prodotto e di processo, all’ammodernamento di macchinari e impianti, nonché alla riconversione dell’attività produttiva verso un modello di economia circolare e sviluppo sostenibile e di promozione della digitalizzazione, rientranti nelle seguenti voci:

  • a) macchinari, impianti produttivi, attrezzature tecnologiche e strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo. I beni devono essere nuovi di fabbrica e funzionali alla realizzazione del progetto proposto. Sono comprese anche le relative spese di trasporto e installazione presso l'unità operativa in cui si realizza il progetto. Le spese di installazione comprendono anche gli interventi di impiantistica strettamente necessari al corretto funzionamento dei macchinari e degli impianti produttivi ammissibili a contributo. Le spese relative al software di base, indispensabile al funzionamento di una macchina, di un impianto o di una attrezzatura, concorrono alla spesa relativa alla macchina governata dal software medesimo. Sono inoltre compresi in questa voce di spesa tutti gli interventi funzionali a processi di “Transizione 4.0.  Rientrano nella presente categoria di spesa anche gli interventi di efficientamento. Infine, rientrano nella voce “macchinari”, purché di categoria ambientale Euro 6 e immatricolati per uso proprio, anche gli autoveicoli per uso speciale e i mezzi d’opera. Per quanto riguarda gli autoveicoli ad uso speciale, sono ammessi esclusivamente i seguenti veicoli:
  • 1) autospazzatrici;
  • 2) autospazzaneve;
  • 3) autoinnaffiatrici;
  • 4) autoveicoli scala e autoveicoli per riparazione linee elettriche;
  • 5) autoveicoli gru;
  • 6) autoveicoli per il soccorso stradale;
  • 7) autoveicoli con pedana o cestello elevabile;
  • 8) autoveicoli per disinfezioni;
  • 9) autosaldatrici;
  • 10) autoscavatrici;
  • 11) autoperforatrici;
  • 12) autosega;
  • 13) autoveicoli attrezzati con gruppi elettrogeni;
  • 14) autopompe per calcestruzzo.
  • b) programmi informatici e tecnologie per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti, quali brevetti e know-how concernenti nuove tecnologie di prodotti, processi produttivi e servizi forniti, commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell'impresa e funzionali alla realizzazione del progetto proposto. Il complesso di tali spese è ammesso nel limite massimo del 50% delle spese di cui alla lettera a);
  • c) spese per il rilascio, da parte di organismi accreditati da Accredia o da corrispondenti soggetti esteri per la specifica norma da certificare, delle certificazioni UNI EN ISO 14001:2015, UNI CEI EN ISO 50001:2018, “ReMade in Italy”, “Plastica Seconda Vita”, “FSC Catena di Custodia”, “Greenguard” e della registrazione EMAS (Regolamento CE n. 1221/2009); la spesa massima ammissibile per ciascuna tipologia di certificazione è pari a euro 5.000,00 (cinquemila/00), con esclusione di eventuali tasse, imposte e spese anticipate. Sono ammissibili al contributo le spese per:
  • 1) consulenza qualificata finalizzata all’ottenimento della certificazione;
  • 2) l’ente di verifica e di certificazione;
  • 3) la realizzazione delle indagini finalizzate all’analisi ambientale iniziale (a titolo diesempio: analisi delle emissioni, analisi degli scarichi, carotaggi, analisi fonometriche). Ai fini dell’ammissibilità delle spese di cui ai punti 1) e 3) l’impresa richiedente deve ottenere la relativa certificazione entro la presentazione della domanda di saldo. Non sono ammissibili le spese per consulenze che rientrino nella normale gestione dell’impresa e/o effettuate da personale impiegato dall’impresa richiedente o da coloro che collaborino continuativamente o ricoprano cariche sociali nell’impresa stessa.
  • d) premi versati per garanzie fornite da una banca, da una società di assicurazione o da altri istituti finanziari, purché relative alla fideiussione richiesta in caso di anticipazione di parte del contributo concesso. Il complesso di tali spese è ammesso nel limite massimo del 10% delle spese di cui alle precedenti voci a), b) e c).

Inoltre ai fini della loro ammissibilità:

  • a) le spese devono essere:
  • sostenute e pagate interamente dal beneficiario tra il 1° novembre 2021 e il 14 febbraio 2024. Non sono consentite proroghe a detti termini; a tal fine, fa fede la data di emissione della fattura o di altro documento valido ai fini fiscali e del relativo pagamento;
  • pertinenti al progetto proposto e direttamente imputabili alle attività previste nel progetto medesimo. In caso di società sono riconosciute ammissibili esclusivamente le spese riferibili direttamente alla società, con esclusione di quelle sostenute dai singoli soci;
  • strettamente funzionali e necessarie all’attività d’impresa proposta;
  • riferite a beni e servizi acquistati a condizioni di mercato da terzi.
  • b) i beni devono:
  • essere ammortizzabili qualora non riferiti a immobilizzazioni acquisite tramite leasing finanziario;
  • essere utilizzati esclusivamente nelle unità operative destinatarie dell'agevolazione, fatta eccezione per i beni di investimento che, per la loro funzione nel ciclo produttivo e/o di erogazione del servizio, devono essere localizzati altrove, purché ubicati in spazi resi disponibili all’impresa proponente in virtù di specifici accordi documentati e conformi alla normativa vigente;
  • appartenere a categorie merceologiche coerenti con il codice attività Istat ATECO 2007 del fornitore;
  • non essere destinati al noleggio.

Chi può presentare domanda di contributo per il Bando per il riposizionamento competitivo delle PMI?

Possono presentare domanda di contributo le micro, piccole e medie imprese (PMI), dei settori manifatturiero e dei servizi alle imprese. L’impresa, al momento della presentazione della domanda, deve possedere i seguenti requisiti:

  • a) essere regolarmente iscritta come “Attiva” al Registro delle Imprese, istituito presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura competente per territorio. Ai fini dell'individuazione della data di iscrizione, farà fede la data risultante dalla visura camerale;
  • b) esercitare un’attività economica classificata con codice ISTAT ATECO 2007 primario e/o secondario nei settori indicati nell’Allegato C del Bando. Al fine di verificare l’appartenenza dell’impresa richiedente a uno dei codici ISTAT ATECO 2007 ammissibili, si farà riferimento esclusivamente al codice dell’unità operativa (sede legale o unità locale) in cui si realizza l’intervento, rilevato dalla visura camerale.
  • c) avere l'unità operativa, o le unità operative, in cui realizza il progetto imprenditoriale in Veneto. La predetta localizzazione deve risultare da visura camerale. Qualora, all’atto della presentazione della domanda, l’impresa non abbia l’unità operativa interessata dall’intervento sul territorio della Regione del Veneto, l’apertura della stessa deve avvenire entro la prima domanda di pagamento (anticipo o saldo), pena la decadenza dal contributo concesso con conseguente revoca totale dello stesso;
  • d) non essere in difficoltà (ai sensi del regolamento generale di esenzione per categoria) al 31 dicembre 2019. In deroga a quanto precede, gli aiuti possono essere concessi alle microimprese o alle piccole imprese (non alle medie imprese) che risultavano già in difficoltà al 31 dicembre 2019, purché non siano soggette a procedure concorsuali per insolvenza e non abbiano ricevuto aiuti per il salvataggio o aiuti per la ristrutturazione;
  • e) essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposta a procedure concorsuali in corso o aperte nei suoi confronti antecedentemente la data di presentazione della domanda.

Entro quando occorre presentare la domanda di contributo a fondo perduto previsto dal Bando per il riposizionamento competitivo delle PMI?

La domanda di contributo può essere presentata a partire dalle ore 10.00 del giorno 25 novembre 2021, fino alle ore 12.00 del 9 febbraio 2022.
Le agevolazioni sono concesse sulla base di procedura valutativa con procedimento a graduatoria.

Guarda le altre notizie di Finanza agevolata
03/05/2024 CCIAA dell'Emilia: Bando per promuovere l'internazionalizzazione

La Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura dell’Emilia intende promuovere la crescita del livello di internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese del territorio attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto diretti a supportare lo sviluppo dei canali commerciali all’estero e la crescita delle competenze per la gestione dei processi di internazionalizzazione.

Il contributo a fondo perduto è pari al 50% delle spese sostenute, documentate e ammissibili, fino ad un importo massimo determinato in relazione alla tipologia di intervento, nella misura precisata come segue e fino al raggiungimento dell’importo massimo complessivo di € 12.000,00.

a) Partecipazione a fiere:

  • All’estero: importo massimo contributo equivalente a € 6.000,00.
  • In Italia: importo massimo contributo equivalente a € 4.000,00.

b) Percorsi di affiancamento e formazione: TEM, DEM, EXIM Manager: importo massimo contributo equivalente € 10.000,00.

03/05/2024 CCIAA Padova: Bando per la doppia transizione ecologica e digitale

La Camera di Commercio di Padova lancia un nuovo bando per promuovere la diffusione della cultura e della pratica digitale tra le micro, piccole e medie imprese, offrendo supporto finanziario alle iniziative di digitalizzazione. In particolare la Camera di commercio intende supportare la realizzazione di azioni volte a favorire l’innovazione e lo sviluppo tecnologico delle imprese, migliorare l’accesso alle nuove tecnologie e la loro qualità, per accrescere le competenze del territorio e generare innovazione e sviluppo, nonché, incentivare l’avvio da parte delle imprese di percorsi per favorire la transizione ecologica attraverso interventi di efficienza energetica. 

Le aziende possono beneficiare di contributi a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili, con un contributo massimo di 5.000 euro e un minimo di 1.500 euro.

 

02/05/2024 Invitalia - Contratti di sviluppo Sportello semiconduttori

Nuovo sportello per la presentazione di domande a valere sullo strumento agevolativo dei Contratti di sviluppo, dedicato allo sviluppo della filiera nazionale dei semiconduttori.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio contesto di politica industriale che vede l’Unione europea impegnata a rafforzare la catena del valore continentale dei semiconduttori nel medio-lungo periodo, al fine di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la resilienza del settore (“Regolamento sui chip” o Chips Act).

Le agevolazioni assumono la forma del contributo in conto impianti, del finanziamento agevolato, del contributo in conto interessi e del contributo diretto alla spesa (per i progetti di ricerca e sviluppo).