Credito d’imposta per prodotti da riciclo e riuso

L’articolo 26 ter del Decreto Crescita ha introdotto, per l’anno 2020, la possibilità per le imprese e per i soggetti titolari di reddito da lavoro autonomo, che acquistano:

  • semilavorati e prodotti finiti derivati, per almeno il 75% della loro composizione, dal riciclaggio di rifiuti o di rottami,
  • compost, derivante dal trattamento della frazione organica differenziata dei rifiuti,

di beneficiare di un credito d’imposta pari al 25% del loro costo di acquisto.

Il credito d’imposta spetta nell’importo massimo di 10.000 euro per ciascun beneficiario ed è riconosciuto a condizione che i beni acquistati siano effettivamente impiegati nell’esercizio dell’attività economica o professionale.

Nel caso in cui i beni acquistati non siano destinati all’esercizio dell’attività economica o professionale il credito d’imposta spettane è di 5.000 euro annuali per ciascun beneficiario.

Il beneficio è anticipato dal venditore dei beni come sconto sul prezzo di vendita dei beni ed è a questo rimborsato sotto forma di credito d’imposta di pari importo.

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Le imprese venditrici di merci con imballaggio potranno usufruire di un credito d’imposta, fino ad un massimo di 10.000 euro all’anno, nel caso in cui riutilizzino o effettuino la raccolta differenziata degli imballaggi. 

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L’agevolazione è concessa sotto forma di contributo a fondo perduto in regime di esenzione:

1) fino al 70% (e nel limite di 210.000 euro) del complessivo piano di spesa nel caso la start-up reperisca  risorse da parte di investitori esterni per la realizzazione del business plan;

2) fino al 50% (e nel limite di 150.000 euro) del complessivo piano di spesa nel caso in cui il business plan sia esclusivamente finanziato da risorse già nelle disponibilità della start-up. 

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