Il decreto introduce diverse novità operative che interessano anche le richieste già inoltrate. In particolare:
Ampliamento della platea dei Comuni beneficiari: la misura finanziata dal PNRR è ora estesa ai Comuni con popolazione fino a 50.000 abitanti (il limite precedente era 5.000), aumentando le possibilità di adesione nei centri urbani di medie dimensioni.
Tempi di realizzazione più flessibili: viene concessa una maggiore tolleranza nei termini per l’entrata in esercizio degli impianti.
Anticipo del contributo: è ora possibile richiedere un anticipo fino al 30% del contributo in conto capitale, facilitando l’avvio operativo dei progetti.
Eliminazione del fattore di riduzione: in caso di cumulo con altri contributi pubblici (inclusi quelli per persone fisiche), non sarà più applicato il taglio agli incentivi previsti dalla tariffa incentivante.
Il decreto è in attesa della registrazione presso la Corte dei Conti prima di entrare in vigore.
Contestualmente, con la legge di conversione del DL 19/2025 (cd. "DL Bollette"), sono state introdotte due misure strategiche per lo sviluppo delle CER:
Estensione dei soggetti ammessi
La normativa amplia la gamma di soci o membri che possono far parte di una CER. Oltre alle persone fisiche e alle PMI (anche partecipate da enti pubblici), vi rientrano ora anche enti del Terzo settore, enti religiosi, associazioni ambientali, organismi di ricerca e formazione, consorzi di bonifica, istituti di assistenza, aziende territoriali e amministrazioni pubbliche incluse nell’elenco ISTAT.
È stato inoltre chiarito che i membri possono esercitare poteri di controllo sulla comunità a condizione che risiedano o abbiano sede nel territorio dove si trovano gli impianti condivisi.
Accesso agli incentivi per impianti preesistenti
Gli impianti entrati in esercizio entro 150 giorni dal 24 gennaio 2024 (cioè entro il 23 giugno 2024), anche se realizzati prima della costituzione formale della comunità, possono accedere agli incentivi a condizione che siano stati progettati per essere inclusi in una configurazione di condivisione. Le Regole Operative saranno aggiornate per disciplinare l’iter di accesso per questa categoria.
Per le PMI che stanno valutando investimenti in CER o configurazioni di autoconsumo collettivo, le novità rappresentano una concreta opportunità di ridurre i tempi, i rischi e i costi di avvio. L’anticipo sul contributo e l’ampliamento dei beneficiari favoriscono la costituzione di comunità solide e partecipate. Inoltre, l’estensione ai Comuni fino a 50.000 abitanti apre la strada a progetti anche in contesti semiurbani o metropolitani.
Per cogliere queste opportunità, è fondamentale attivarsi rapidamente, soprattutto per chi ha già impianti realizzati o in corso di installazione.
Se sei interessato a valutare la costituzione di una CER o un progetto di autoconsumo collettivo, contatta il team Esclamativa: possiamo affiancarti nella verifica dei requisiti, nella progettazione tecnico-economica e nella gestione delle domande di incentivo.
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Il bando “Login Business”, finanziato dal PNRR e destinato alle imprese del settore trasporto merci e logistica, sostiene la digitalizzazione della catena logistica con contributi fino al 100% delle spese. Sono ammessi progetti relativi a piattaforme digitali, ottimizzazione dei carichi, dematerializzazione documentale e formazione.
La Regione del Veneto promuove la diffusione delle fonti rinnovabili e la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) attraverso un nuovo bando a fondo perduto che sostiene fino al 40% degli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile.
Le domande potranno essere presentate dal 24 luglio al 30 ottobre 2025, e la selezione dei progetti avverrà tramite procedura a graduatoria, premiando le proposte più innovative e ad alto impatto sociale e ambientale.
Il bando RI.CIRCO.LO. C&D 2025 promosso da Regione Lombardia sostiene le PMI lombarde che investono in progetti di economia circolare nelle filiere delle costruzioni e demolizioni (C&D) e nelle attività di bonifica, attraverso contributi a fondo perduto fino al 60% e una dotazione finanziaria complessiva di 1,5 milioni di euro.