Legge di stabilità: le proposte del MISE per aziende e start-up

La legge di stabilità, a una settimana dall’approvazione del Consiglio dei Ministri, ha ottenuto il 22 ottobre l’attesa “bollinatura” della Ragioneria generale dello Stato (apposizione del visto di conformità, in seguito alla verifica della corretta quantificazione dell'onere recato dal provvedimento e dell'idoneità della relativa copertura finanziaria), passaggio tecnico necessario affinché il provvedimento sia controfirmato dal presidente della Repubblica e trasmesso alle Camere. 
In seguito alla “bollinatura”, il testo è stato corredato di tabelle e relazione tecnica, ha ricevuto l’approvazione da parte del presidente della Repubblica ed è stato trasmesso al Parlamento. 
 
Di seguito le principali novità per le imprese:
 
- Credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo: per le pmi al 25%, per università e enti di ricerca fino al 50% delle spese sostenute dall’1 gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2019 e in eccedenza rispetto alla media degli stessi investimenti effettuati nei tre periodi d’imposta precedenti a quello di realizzazione delle spese agevolabili. 
Il credito d’imposta sarà riconosciuto fino a un importo massimo di 5 milioni di euro per ciascun beneficiario, purché siano sostenute spese in ricerca e sviluppo di almeno 30 mila euro.
 
- Opzione per il regime di esclusione parziale dei redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali: tale regime di tassazione agevolata (o patent box) è rivolto alle società e agli enti commerciali per i redditi derivanti sia dalla concessione in uso di delle opere dell’ingegno, di brevetti industriali e di marchi d’impresa, di processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite in ambito industriale, commerciale o scientifico, beni immateriali, sia da quelli derivanti dall’impiego diretto degli stessi nell’esercizio della propria attività d’impresa.
 
- Modifica della disciplina del fondo centrale di garanzia delle pmi: possibilità per il fondo di garantire le cosiddette tranche mezzanine (titoli emessi con una priorità intermedia nell’allocazione dei flussi finanziari) emesse nell’ambito di cartolarizzazione aventi come sottostante prestiti alle pmi. 
Inoltre, prevede una revisione della governance del fondo per includere nel comitato di monitoraggio e valutazione rappresentanti delle imprese e del sistema finanziario. 
Le modifiche al funzionamento del fondo centrale hanno lo scopo di renderlo più efficiente ed efficace anche ai fini delle iniziative europee finalizzate al sostegno del credito delle piccole e medie imprese.
 
- Misure a favore delle start-up innovative: 
1) Estensione della normativa sulle start-up, oltre alle start-up residenti in Italia, anche a quelle residenti in uno stato membro dell’UE o dello Spazio economico europeo purché abbiano una sede produttiva o una filiale in Italia.
2) Incremento di un anno, da 4 a 5, del limite temporale entro cui si è considerata start-up innovativa dall’anno di costituzione, estendendo dello stesso periodo la facoltà di godere del particolare statuto dedicato alla start-up innovativa.
Più precisamente, la start up innovativa e l’incubatore certificato sono esonerati per massimo cinque anni dal pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per gli adempimenti relativi alle iscrizioni nel registro delle imprese. L’esenzione dal pagamento del diritto annuale a favore delle Camere di commercio è esteso fino al quinto anno di iscrizione alla sezione speciale del registro delle imprese.
3) Proposta di modifica della disciplina sull’equity crowdfunding per le start-up innovative (modello di raccolta fondi tramite portali online che mette in relazione le start-up innovative alla ricerca di risorse finanziarie per lo sviluppo di un progetto imprenditoriale o sociale e gli investitori disposti a investire nelle prime acquistando quote di capitale sociale): si intende estendere la raccolta di capitale in crowdfunding ai veicoli di investimento, sia agli oicr (organismi di investimento collettivo del risparmio), sia alle società di partecipazioni che investono soprattutto in start-up innovative. 
 
- Azzeramento dei contributi per tre anni per le imprese che assumono nel 2015: si tratta di una nuova agevolazione rivolta ai datori di lavoro del settore privato, con esclusione di quello agricolo e del lavoro domestico, relativamente alle sole assunzioni effettuate nel 2015 con contratto a tempo indeterminato e a beneficio di soggetti che risultino inoccupati a tempo indeterminato presso qualsiasi altro datore di lavoro. L’ inoccupabilità dovrà essere verificata anche considerando società controllate o collegate (ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile) o facenti capo, anche per interposta persona, allo stesso soggetto. 
E’ previsto un tetto massimo di 8.060 euro, innalzato rispetto ai 6.200 euro ipotizzati inizialmente. 
L’incentivo potrà essere fruito una sola volta per ciascun lavoratore e non è cumulabile con altre agevolazioni, esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente. 
Sono stati stanziati 1 miliardo l'anno tra il 2015 e il 2017 e 500 milioni per il 2018 per favorire 1 milione di assunzioni, come si legge nella relazione tecnica. 
Sono, invece, eliminati dal 2015 due incentivi operativi da ormai oltre 20 anni: gli sgravi per le assunzioni di lavoratori disoccupati da almeno ventiquattro mesi o sospesi dal lavoro e beneficiari di trattamento straordinario di integrazione salariale da un analogo periodo (attualmente regolati dall’articolo 8, comma 9 della legge 29 dicembre 1990, n. 407) e quelli per la stabilizzazione degli apprendisti (regolato dall’articolo 7, comma 9, ultimo periodo, del decreto legislativo 4 settembre 2011, n. 167).
 
- La componente lavoro diventa deducibile dall'imponibile dell’Irap, ma si cancella il taglio del 10% introdotto con il decreto legge Irpef. Pertanto l'aliquota torna già da quest'anno al 3,9%. 
 
- Modifiche a favore delle emissioni di obbligazioni societarie: introduzione tra gli investitori che possono sottoscrivere o acquistare obbligazioni, titoli simili e cambiali finanziarie non negoziati nei mercati regolamentati emessi da società non quotate anche degli investitori non professionali privi dei requisiti richiesti per essere riconosciuti come investitori professionali su richiesta o come investitori professionali pubblici (quali fondazioni, enti e casse privatizzate ed enti pubblici) ma rientranti tra i principali potenziali soggetti interessati alla sottoscrizione dei titoli.
 
- Introduzione di disposizioni fiscali che permettano ai fondi immobiliari in liquidazione di utilizzare la società di investimento a capitale fisso (Sicaf, nuovo veicolo d’investimento introdotto dal d. lgs. n. 44 del 2014) immobiliare per dismettere il proprio patrimonio e consentire così ai propri investitori una continuità nella tipologia di investimento e il rispetto delle loro scelte effettuate originariamente
 
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