Agenzia delle entrate: agevolazioni per le start-up

A partire dal prossimo modello Unico chi ha investito nel capitale di start-up innovative potrà usufruire della riduzione delle imposte da versare. 
Più precisamente, gli sconti fiscali sono:
  • Per le persone fisiche: detrazione del 19% del conferimento massimo agevolabile, ossia 500 mila euro annui, fino a un massimo di 95 mila euro;
  • Per le aziende: deduzioni del 20% degli investimenti in start-up, fino a un massimo di 1,8 milioni di euro.
Per start-up innovativa si intendono: quelle società ad alto valore tecnologico non quotate, costituite da non oltre 48 mesi, con valore della produzione fino a 5 milioni di euro e che non distribuiscono utili nei primi anni di vita.
Per gli anni 2013, 2014 e 2015 la Commissione Europea ha autorizzato gli incentivi fiscali, ritenuti compatibili con le direttive comunitarie, a chi investe nelle start-up innovative. 
Il periodo d’imposta 2016, invece, richiede un’ulteriore autorizzazione.
 
Di seguito le agevolazioni per chi investe nelle start-up:
  • Anche per le società semplici, le società equiparate a quelle di persone e le imprese familiari, oltre che per i soci delle società in nome collettivo e in accomandita semplice, è prevista la detrazione Irpef del 19% degli investimenti in start-up;
  • La deduzione Ires sale al 27% se gli investimenti riguardano start-up innovative a vocazione sociale e start-up che sviluppano e commercializzano solo prodotti o servizi innovativi ad elevato valore innovativo in campo energetico;
  • Ottenimento di credito d’imposta al 35%, fino a un massimo di 200 mila euro, per nuove assunzioni di personale altamente qualificato a tempo indeterminato, a patto che i nuovi occupati rimangano per almeno tre anni;
  • La parte di reddito da lavoro corrisposta dalle startup e incubatori certificati agli amministratori, ai lavoratori dipendenti e ai collaboratori continuativi (sotto forma di azioni, quote e strumenti finanziari partecipativi) non contribuisce alla formazione dell'imponibile fiscale o contributivo. Tuttavia, i collaboratori occasionali non possono usufruire dell’agevolazione, perché percettori di redditi diversi;
  • Alle startup innovative non si applica la disciplina prevista per le società di comodo (sia quelle non operative sia quelle in perdita sistematica). Pertanto le start-up innovative, finché hanno i requisiti per essere definite tali, non devono fare il test di operatività. 
Per l’applicazione della disciplina delle società in perdita sistematica, il triennio di osservazione decorre dal periodo di imposta successivo a quello in cui viene meno la qualifica di start-up innovativa.
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Esclamativa 15/05/2025 RUBRICA SMART 5.0: Dall’ok del GSE all’F24: come si usa davvero il credito d’imposta 5.0

Transizione 5.0: utilizzo del credito d’imposta dopo l’approvazione GSE

Una volta ottenuto il riconoscimento del credito d’imposta, è fondamentale gestirne correttamente l’utilizzo secondo quanto previsto dalla normativa.

In questo approfondimento della Rubrica 5.0 Smart di Esclamativa, vengono chiariti i principali aspetti operativi da considerare: codice tributo, scadenze, obblighi documentali, modalità di compensazione e limiti applicabili.

Una gestione precisa è essenziale per tutelare il beneficio e affrontare eventuali verifiche con la massima trasparenza.

 

Articolo a cura di Salvatore Rossini – Ingegnere Industriale, Collaboratore Area Progetti e Consulenza – Esclamativa Srl

Esclamativa 12/05/2025 Regione Marche: Incentivi per interventi di efficientamento energetico

La Regione Marche mette a disposizione oltre 20 milioni di euro per sostenere le imprese in interventi di efficientamento energetico, con l’obiettivo di ridurre di almeno il 30% le emissioni di gas serra rispetto alla situazione iniziale. Possono partecipare tutte le imprese, di ogni dimensione, operanti in settori come industria, costruzioni, commercio, trasporti, energia, servizi tecnici e altri.

Gli investimenti ammissibili includono, ad esempio, impianti da fonti rinnovabili per l’autoconsumo, sostituzione di impianti o macchinari ad alta efficienza, e miglioramenti energetici sugli edifici produttivi.

Il contributo pubblico può arrivare a coprire fino al 100% dei costi, combinando fondo perduto e finanziamento agevolato a tasso zero.

La procedura è a sportello, con domande valutate in ordine di arrivo. Le imprese potranno presentare richiesta dalle ore 10:00 del 23 luglio alle ore 10:00 del 25 luglio 2025.

Esclamativa 09/05/2025 Regione Toscana: contributi a fondo perduto per investimenti in energia rinnovabile

La Regione Toscana ha lanciato un bando da 20 milioni di euro a fondo perduto per sostenere impianti a servizio delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Le risorse sono così ripartite: 16 milioni destinati ai Comuni con oltre 5.000 abitanti, 4 milioni alle aree interne strategiche.

Il progetto dovrà prevedere almeno una delle seguenti tipologie di intervento: 

  • Impianti solari fotovoltaici;
  • Impianti eolici;
  • Impianti micro e mini idroelettrico;
  • Sistemi di accumulo per impianto solare fotovoltaico.

Il contributo a fondo perduto copre fino al 40% per impianti fotovoltaici e 30% nei restanti casi. Fino a 500.000 euro concedibili.

Sono ammessi interventi nuovi o di potenziamento, da realizzarsi su edifici o aree nella disponibilità della CER, e destinati all’autoconsumo e condivisione di energia.

Possono partecipare CER già costituite, enti locali, ASL, aziende ospedaliere, MPMI e professionisti membri della CER.

Domande entro il 18 luglio 2025 alle ore 16.00, tramite procedura valutativa.