Come anticipato nel secondo articolo della Rubrica 5.0 Smart pubblicato il 13 Novembre u.s. sulla pagina LinkedIn di Esclamativa, il tema che trattiamo nell’articolo di oggi è quello degli investimenti in fotovoltaico, agevolati dal piano Transizione 5.0 in quanto investimenti “trainati”.
È notizia di qualche giorno fa la pubblicazione dell’elenco da parte dell’ENEA, l’Agenzia Nazionale per le nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile, del Registro del fotovoltaico e dell’attivazione della relativa piattaforma.
Il documento definisce, secondo standard di carattere territoriale e qualitativo, i requisiti “minimi” per l’individuazione dei moduli fotovoltaici e rappresenterà uno strumento al servizio del Piano Transizione 5.0, come richiesto dal Ministero delle imprese e del Made in Italy e dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza Energetica.
Le caratteristiche richieste tendono ad indirizzare la scelta degli acquirenti verso alcune specifiche tipologie di prodotto piuttosto che altre. I moduli devono infatti essere prodotti in stati membri dell’UE, così come le celle.
Infine, i pannelli devono garantire determinate soglie prestazionali.
Per prima cosa ribadiamo e sottolineiamo che l’investimento nell’impianto fotovoltaico è agevolabile se è unito ad “un progetto di innovazione che comporti una riduzione dei consumi energetici” (investimento trainante), se l’energia è destinata all’autoconsumo e se i moduli sono nuovi.
L’energia prodotta deve soddisfare al massimo il 105% del fabbisogno energetico dell’impresa ma può essere prodotta anche a distanza (fino a 10km) se, tramite stesso codice fiscale, il produttore è riconducibile al cliente finale. Il tema è ripreso dalla FAQ 6.7 pubblicata in data 2 novembre 2024, come modifica di quanto precedentemente indicato.
I pannelli dovranno essere conformi alle norme tecniche descritte nelle CEI EN 61215 e 61730, possedere un certificato di prodotto per identificarne l’origine e il fornitore dovrà essere in possesso di certificazioni ISO 9001, 45001 e 14001.
Sono ammissibili ad agevolazione i gruppi di generazione dell’energia, gli impianti di stoccaggio (solo se per impianti di autoproduzione realizzati ex novo e fino a 900 €/kWh come specificato nella FAQ 6.6 del 2/11) i servizi ausiliari di impianto e i trasformatori posti a monte dei punti di connessione della rete elettrica.
I pannelli più efficienti, quelli con una cella pari almeno al 24,0%, sono ammissibili fino al 140% del costo, quelli con il 23,5% fino al 120%, senza considerare i risparmi futuri generabili in termini di costo legati al consumo di energia da parte dell’azienda.
Le spese ammissibili dell’impianto fotovoltaico sono definite dalla somma delle potenze di picco dei moduli e vanno da un minimo di 800 €/kW per impianti con Potenza superiore ai 1000 kW fino ai 1350 €/kW per impianti con potenza inferiore ai 20 kW.
Se ipotizzassimo un impianto da 15 kW, con un costo agevolabile fino a 20.250 € ed un’efficienza del 24,1%, il bene sarebbe agevolabile per una base di calcolo di 28.350 (il 140% del costo totale). Se legato ad un’aliquota del 45% l’agevolazione si tradurrebbe in un credito d’imposta pari al 12.757,5 €
Se hai mente di investire in un impianto fotovoltaico ti suggeriamo quindi i seguenti passaggi:
1. Individuare nel mercato europeo un fornitore in grado di garantire il possesso dei requisiti richiesti sia per il fornitore sia per i moduli prodotti;
2. Calcolare il fabbisogno energetico dell’unità produttiva oggetto dell’investimento;
3. Calcolare della producibilità massima dell’impianto.
Per quest’ultimo passaggio il Ministero ha messo a disposizione un tool raggiungibile al seguente link: https://re.jrc.ec.europa.eu/pvg_tools/it/ dove poter dimensionare il proprio impianto a seconda dell’ubicazione.
Qualche passaggio richiede qualche tecnicismo, ma per quello ci siamo qui noi ad aiutarti.
Per informazioni dubbi o chiarimenti, cliccate sul banner riportato sotto.
Nel prossimo articolo, in uscita mercoledì 27 novembre 2024, tratteremo il tema della Formazione 5.0, un ulteriore approfondimento perché tu possa cogliere al massimo le opportunità del Piano Transizione 5.0.
Articolo a cura dell’ Ing. Salvatore Rossini
Ingegnere Industriale
Collaboratore Area Progetti e Consulenza di Esclamativa
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