Formazione 4.0, molti i dubbi da sciogliere

Molti ancora i dubbi delle imprese in merito alle disposizioni contenute nel decreto del Mise del 4 maggio 2018 relativo al credito d’imposta formazione 4.0.
In primis le imprese si chiedono se possano rientrare tra i beneficiari i consorzi e le reti d’ impresa e, riguardo alle tecnologie abilitanti per le quali la relativa formazione è agevolabile, auspica l’istituzione di un organismo tecnico che possa dirimere i dubbi delle imprese in merito.
Appare poco chiaro anche il metodo di calcolo del 40 % del costo aziendale dei dipendenti impiegati nella formazione che non è esplicitato se sia basato sul costo orario o sulle giornate lavorative.
Un altro aspetto fumoso del decreto riguarda la definizione delle categorie di lavoratori che possono essere incluse nel novero dei dipendenti (ad esempio soggetti con rapporti lavorativi assimilabili al lavoro dipendente e i lavoratori somministrati) e quindi rientrare nel calcolo del beneficio e soprattutto come sia possibile, nel caso degli apprendisti, soddisfare sia il requisito della formazione finalizzata al consolidamento delle competenze sia alla loro acquisizione se gli apprendisti, per definizione, devono ancora maturare delle competenze.
Infine il punto più controverso del decreto è quello che riguarda la necessità di disciplinare la formazione attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali depositati che, visto il ritardo con il quale è stato pubblicato il decreto attuativo, in molti casi è stata regolamentata successivamente allo svolgimento della formazione oggetto del beneficio.
Nel caso in cui esistano dei contratti collettivi già siglati e depositati nel decreto emerge la possibilità che vengano semplicemente integrati con le sole disposizioni relative alla formazione industria 4.0, per permettere alle imprese di beneficiare del credito d’imposta dedicato. 
Guarda le altre notizie di Finanza agevolata
Esclamativa 30/06/2025 CCIAA delle Marche. Contributi a fondo perduto in sostegno alla digitalizzazione delle PMI

Il bando della Camera di Commercio delle Marche sostiene la digitalizzazione e la transizione ecologica delle MPMI marchigiane attraverso voucher fino a 7.000 euro per progetti legati alle tecnologie 4.0/5.0 (es. AI, IoT, cybersecurity, cloud, robotica, software).

Sono finanziabili spese per consulenza, formazione e strumenti digitali.

Le domande vanno presentate dal 7 al 14 luglio 2025. La valutazione sarà a sportello.

Esclamativa 21/06/2025 CCIAA Pordenone - Udine: contributi a fondo perduto in sostegno alla transizione digitale ed ecologica delle PMI

La Camera di Commercio di Pordenone-Udine ha pubblicato il bando "Voucher digitali e transizione energetica" per sostenere la modernizzazione delle micro, piccole e medie imprese del territorio. L’iniziativa finanzia investimenti in:

  1. Innovazione digitale 4.0

  2. Transizione energetica 

Il contributo è concesso a fondo perduto e copre il 70% delle spese ammissibili, tramite Voucher (A) da 5.000 euro Voucher (B) da 10.000 euro, in base alla spesa minima effetuata. Prevista una premialità di 250 euro per le imprese in possesso di rating di legalità.

Le domande possono essere presentate dal 23 giugno al 2 settembre 2025.
La procedura è a sportello, con valutazione in base all’ordine cronologico di arrivo.

Esclamativa 19/06/2025 CCIAA Bologna: contributi a fondo perduto per la digitalizzazione delle PMI

Pubblicato il Bando "Voucher Digitali 2025" della Camera di Commercio di Bologna per sostenere la doppia transizione digitale ed ecologica delle imprese del territorio.

Il bando prevede contributi a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 10.000 euro per impresa.

Sono finanziabili progetti che prevedano l’adozione di almeno una delle tecnologie prioritarie indicate dal bando e tecnologie complementari, purché strettamente connesse a quelle prioritarie.

Le domande potranno essere presentate online dalle ore 11:00 del 10 settembre 2025 fino alle ore 13:00 del 17 settembre 2025.

I contributi saranno assegnati con procedura a graduatoria secondo tre livelli di priorità con precedenza alle imprese femminili, giovanili, con rating di legalità o già assegnatarie PID-Next.