Sai cos'è la Finanza Agevolata?

La Finanza Agevolata è un sistema di incentivi tra loro complementari e spesso cumulabili, pensati per supportare le imprese in ogni ambito di crescita ed in ogni sua fase di sviluppo.

Con la finanza agevolata le imprese possono finanziare ad esempio:

  • Investimenti in beni strumentali materiali e immateriali;
  • Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design;
  • Digitalizzazione;
  • Economia Circolare;
  • Internazionalizzazione;
  • Efficientamento energetico;
  • Tutela della proprietà intellettuale;
  • Nuove attività imprenditoriali;
  • Sicurezza e Salute nei luoghi di lavoro,
  • Rimozione amianto;

e tanto altro ancora.

Proviamo a prendere in esame alcuni dei principali incentivi rivolti agli investimenti in beni strumentali, alla ricerca e innovazione, anche in ambito di economia circolare, ed alla digitalizzazione.

Non è facile spiegare in modo semplice e sintetico il mondo della finanza agevolata ma, se ci intendiamo sul fatto che quello che stiamo per fare è un esempio volutamente semplificato e che non vuole essere in alcun modo tecnicamente dettagliato, forse possiamo farcela!

L’azienda Mario Rossi Srl, che opera nel settore della metalmeccanica, deve effettuare degli investimenti ed ha davanti a sé due scelte:

  •  Utilizzare unicamente le proprie risorse finanziarie;
  •  Sfruttare gli incentivi di finanza agevolata in un’ottica sistematica, ottenendo così tre principali risultati:
  1. Moltiplicare le proprie risorse economiche;
  2. Ridurre la propria esposizione finanziaria;
  3. Destinare le risorse residue ad altri investimenti aziendali.

Nel caso in cui l’azienda Mario Rossi decida di sfruttare gli incentivi di finanza agevolata cosa può fare?

Partiamo dall’esigenza e non dall’incentivo.

  • L’azienda Mario Rossi Srl ha l’esigenza di acquistare dei macchinari sia ordinari sia Industria 4.0?

Può fruire del Credito d’Imposta Beni Strumentali.

  • L’azienda Mario Rossi Srl ha già acquistato dei nuovi macchinari configurabili come “Industria 4.0” ed ora ha bisogno di formare il suo personale per metterlo nelle condizioni di stare al passo con le nuove tecnologie introdotte?

Può fruire del Credito d’Imposta Formazione 4.0.

  • L’azienda Mario Rossi Srl svolge attività di ricerca, sviluppo e innovazione?

Può fruire del Credito d’Imposta Ricerca, Innovazione, Design.

  • L’azienda Mario Rossi Srl vuol sviluppare progetti di economia circolare?

 Può usufruire del Bando Economia Circolare.

  • L’azienda Mario Rossi Srl ha l’esigenza di finanziare la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi attraverso la realizzazione di progetti diretti all'implementazione delle tecnologie abilitanti? 

Può fruire del Bando Digital Transformation.

Quali sono le caratteristiche e i vantaggi nel dettaglio?

Vediamo insieme gli incentivi coinvolti nel nostro esempio e scopriamone le caratteristiche principali.

Credito d'imposta Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design

A chi si rivolge

L’incentivo è rivolto a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

A cosa serve

La misura nasce con l’obiettivo di stimolare e sostenere la Ricerca Industriale, lo Sviluppo Sperimentale e l’Innovazione tecnologica con l’intento di sostenere e incrementare la competitività delle imprese italiane.

Quali sono i vantaggi per le imprese

Le imprese che svolgono attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, possono beneficiare di un credito d’imposta pari al 12% delle spese agevolabili nel limite massimo di 3 milioni di euro.

  • Per i progetti realizzati negli anni 2021 e 2022: La Legge di Bilancio 2021 eleva il beneficio dal 12% al 20% e l’ammontare massimo di beneficio spettante da 3 milioni a 4 milioni di euro.

Le imprese che svolgono attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, possono beneficiare di un credito d’imposta pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.

Nel caso di attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0., il bonus passa al 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.

  • Per i progetti realizzati negli anni 20221 e 2022: La legge di Bilancio 2021 incrementa l’aliquota dal 6% al 10% per le attività di innovazione tecnologica e al 15% per attività di innovazione green e digitale e aumenta l’ammontare massimo del beneficio spettante da 1,5 milioni a 2 milioni di euro.

Le imprese che svolgono attività di design ed estetica per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari nei settori tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo e della ceramica, previsto un credito d’imposta pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.

Per i progetti realizzati negli anni 2021 e 2022: La Legge di Bilancio 2021 potenzia infine anche il credito d’imposta per le attività di design e ideazione estetica elevandolo dal 6% al 10% delle spese, mentre l’ammontare massimo di beneficio spettante aumenta da 1,5 milioni a 2 milioni di euro.

Quali sono le spese agevolabili

Sono agevolabili le seguenti spese:

  • a) Le spese di personale relative ai ricercatori e ai tecnici titolari di rapporto di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o altro rapporto diverso dal lavoro subordinato, direttamente impiegati nelle operazioni di ricerca e sviluppo svolte internamente all'impresa, nei limiti del loro effettivo impiego in tali operazioni. Le spese di personale relative a soggetti di età non superiore a 35 anni, al primo impiego, in possesso di un titolo di dottore di ricerca o iscritti a un ciclo di dottorato presso un'università italiana o estera o in possesso di una laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico secondo la classificazione UNESCO Isced, assunti dall'impresa con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e impiegati esclusivamente nei lavori di ricerca e sviluppo, concorrono a formare la base di calcolo del credito d'imposta per un importo pari al 150% del loro ammontare;
  • b) Le quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e dei software utilizzati nei progetti di ricerca e sviluppo anche per la realizzazione di prototipi o impianti pilota, per l'importo ordinariamente deducibile ai fini della determinazione del reddito d'impresa relativo al periodo d'imposta di utilizzo e nel limite massimo complessivo pari al 30% delle spese di personale. Nel caso in cui i suddetti beni siano utilizzati anche per le ordinarie attività produttive dell'impresa, si assume la parte delle quote di ammortamento e delle altre spese imputabile alle sole attività di ricerca e sviluppo;
  • c) Le spese per contratti di ricerca extra-muros aventi ad oggetto il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d'imposta. Nel caso di contratti di ricerca extra-muros stipulati con università e istituti di ricerca residenti nel territorio dello Stato, le spese concorrono a formare la base di calcolo del credito d'imposta per un importo pari al 150% del loro ammontare.
  • Il DL 19/5/20, n. 34, art. 38, comma 4 ricomprende le startup innovative tra i soggetti ammissibili a stipulare contratti di ricerca extra muros.
  • d) Le quote di ammortamento relative all'acquisto da terzi, anche in licenza d'uso, di privative industriali relative a un'invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale, nel limite massimo complessivo di 1.000.000 di euro e a condizione che siano utilizzate direttamente ed esclusivamente per lo svolgimento delle attività inerenti ai progetti di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d'imposta.
  • e) Le spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti inerenti alle attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d'imposta, sono ammissibili nel limite massimo complessivo pari al 20% delle spese di personale ammissibili ovvero delle spese ammissibili per contratti di ricerca, senza tenere conto delle maggiorazioni ivi previste.
  • f) Le spese per materiali, forniture e altri prodotti analoghi impiegati nei progetti di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d'imposta svolte internamente dall'impresa anche per la realizzazione di prototipi o impianti pilota, sono ammissibili nel limite massimo del 30% delle spese di personale ovvero, nel caso di ricerca extra-muros, del 30% dei costi dei contratti.

Come si fruisce del Credito d'imposta Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione.

Perché fruire del Credito d'imposta Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design

Perché un’impresa che fruisce del Credito d'imposta Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design è due volte più competitiva, perché fa ricerca ed innovazione in modo continuativo e perché sfrutta il vantaggio competitivo derivante dall’utilizzo di fondi pubblici.

Credito d'imposta Beni Strumentali

A chi si rivolge

Possono fruire del Credito d’imposta Beni Strumentali tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

A cosa serve

L’incentivo è finalizzato a supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.

Quali sono i vantaggi per le imprese

Le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali materiali 4.0 (allegato A) è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del:

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.

Per gli investimenti in beni materiali 4.0effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021 il credito di imposta è riconosciuto nella misura del:

  • 50% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 30% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro;
  • 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni e fino a 20 milioni.

Per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 (allegato B) è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del:

  • 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000 euro.

Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.

Per gli investimenti in Beni Immateriali 4.0 (beni dell'Allegato B) compiuti a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022 la percentuale del credito d'imposta è innalzata dal 15% al 20%.

Per gli investimenti in "altri beni strumentali" materiali ed immateriali, diversi da quelli ricompresi negli allegati A e B, effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021- con possibile estensione fino al 30 giugno 2022 - il credito di imposta è riconosciuto nella misura del:

  • 10% del costo, nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro per i beni materiali e 1 milione di euro per i beni immateriali;
  • 15% per gli investimenti in beni strumentali, sia materiali sia immateriali, destinati all’organizzazione di forme di lavoro agile, sempre nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro per i beni materiali e 1 milione di euro per i beni immateriali.

Per gli investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022  il credito di imposta è riconosciuto nella misura del 6% del costo, nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro per i beni materiali e 1 milione di euro per i beni immateriali.

Il credito d'imposta del 6% per gli investimenti in altri beni strumentali materiali è riconosciuto anche agli esercenti arti e professioni.

Come si fruisce del Credito d’imposta Beni Strumentali

Il credito d'imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali, a decorrere dall'anno successivo a quello dell'avvenuta interconnessione per i beni di cui agli allegati A e B, ovvero di entrata in funzione per gli altri beni.

Il credito d'imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano a oggetto i medesimi costi nei limiti massimi del raggiungimento del costo sostenuto.

Perché fruire del Credito d’imposta Beni Strumentali

Perché si tratta di un incentivo studiato a pensato per sostenere le imprese, che hanno intrapreso la trasformazione in chiave Industria 4.0 della propria azienda e che, grazie a questo incentivo, possono moltiplicare le risorse a loro disposizione ed evitare di ricorrere unicamente alle proprie risorse finanziarie, che possono quindi essere impiegare in altri ambiti strategici per l’azienda.

Credito d'imposta Formazione 4.0

A chi si rivolge

L’incentivo si rivolge a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

A cosa serve

L’incentivo è studiato per stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.

Quali sono i vantaggi per le imprese

Le imprese possono beneficiare di un credito d’imposta in percentuale delle spese relative al personale dipendente impegnato nelle attività di formazione ammissibili, limitatamente al costo aziendale riferito alle ore o alle giornate di formazione. In particolare, è riconosciuto in misura del:

  • 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di €. 300.000 per le piccole imprese
  • 40% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di €. 250.000 per le medie imprese
  • 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di €. 250.000 le grandi imprese.

La misura del credito d’imposta è aumentata per tutte le imprese, fermo restando i limiti massimi annuali, al 60% nel caso in cui i destinatari della formazione ammissibile rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati.

Sono ammissibili al credito d'imposta anche le eventuali spese relative al personale dipendente ordinariamente occupato che partecipi in veste di docente o tutor alle attività di formazione ammissibili, nel limite del 30% della retribuzione complessiva annua spettante al dipendente.

Come si fruisce del Credito d’imposta Formazione 4.0

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili.

Perché fruire del credito d’imposta formazione 4.0

Perché la formazione costa ma mai quanto disporre di personale non sufficientemente competente e non in grado di stare al passo con le trasformazione tecnologica in atto nella propria azienda.

Bando Economia Circolare

Cosa finanzia il bando

Il Bando Economia Circolare sostiene attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, strettamente connesse tra di loro in relazione all'obiettivo previsto dal progetto e finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (Key Enabling Technologies, KETs).

I progetti devono essere finalizzati alla riconversione produttiva delle attività economiche nell’ambito dell’economia circolare, in una o più delle seguenti linee di intervento:

1. Innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti;

2. Progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale;

3. Sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l'uso razionale e la sanificazione dell'acqua;

4. Strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo;

5. Sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l'utilizzo di materiali recuperati;

6. Sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.

Quali sono le spese ammissibili

Sono ammissibili le spese e i costi relativi a:

  • Il personale dipendente del soggetto proponente o in rapporto di collaborazione o di somministrazione lavoro ovvero titolare di specifico assegno di ricerca, limitatamente a tecnici, ricercatori ed altro personale ausiliario, nella misura in cui sono impiegati nelle attività di ricerca e di sviluppo oggetto del progetto. Sono escluse le spese del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali;
  • Gli strumenti e le attrezzature di nuova fabbricazione, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca e sviluppo. Nel caso in cui il periodo di utilizzo per il progetto degli strumenti e delle attrezzature sia inferiore all’intera vita utile del bene, sono ammissibili solo le quote di ammortamento fiscale ordinarie relative al periodo di svolgimento del progetto di ricerca e sviluppo. Nel caso in cui gli strumenti e le attrezzature, o parte di essi, per caratteristiche d’uso siano caratterizzati da una vita utile pari o inferiore alla durata del progetto, i relativi costi possono essere interamente rendicontati, previa attestazione del responsabile tecnico del progetto e positiva valutazione di Invitalia;
  • I servizi di consulenza e gli altri servizi utilizzati per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo, inclusa l’acquisizione o l’ottenimento in licenza dei risultati di ricerca, dei brevetti e del know-how, tramite una transazione effettuata alle normali condizioni di mercato;
  • Le spese generali calcolate su base forfettaria nella misura del 25 per cento dei costi diretti ammissibili del progetto, secondo quanto stabilito dall’articolo 29 del regolamento (UE) n. 1290/2013;
  • I materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto, di nuova fabbricazione. Nel caso di utilizzo di materiali esistenti in magazzino, il costo ammissibile è quello di inventario di magazzino, con esclusione di qualsiasi ricarico per spese generali.

Misura e tipologia dell'incentivo

Il bando prevede la concessione di un finanziamento agevolato a copertura del 50% delle spese e dei costi ammissibili di progetto e di un contributo a fondo perduto la cui misura varia in base alla dimensione aziendale, come segue:

20% per le micro e piccole imprese e per gli organismi di ricerca;

15% per le medie imprese;

10% per le grandi imprese.

Perché partecipare al Bando Economia Circolare

Per cogliere l’opportunità di questo incentivo per imboccare la strada di un futuro più green e sostenibile per la tua azienda.

Bando Digital Transformation

L'incentivo è finalizzato a sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese attraverso la realizzazione di progetti diretti all'implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Nazionale Impresa 4.0 nonché di altre tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

Chi può beneficiare delle agevolazioni

Possono beneficiare delle agevolazioni le PMI che, alla data di presentazione della domanda, risultino:

  • Iscritte come attive nel Registro delle imprese;
  • Operano in via prevalente o primaria nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio;
  • Hanno conseguito, nell'esercizio cui si riferisce l'ultimo bilancio approvato e depositato, un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a euro 100.000,00.

Le PMI beneficiarie devono operare in via prevalente/primaria nei seguenti settori:

  • Manifatturiero;
  • Servizi diretti alle imprese manifatturiere;
  • Turistico, per le imprese impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali, anche in un’ottica di maggiore accessibilità e in favore di soggetti disabili.

Cosa finanzia la misura

La misura finanzia progetti diretti alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi realizzati mediante l’implementazione di

  • Tecnologie abilitanti individuate dal Piano nazionale impresa 4.0. (advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics) e/o;
  • Tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera, finalizzate:
    • All’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori;
    • Al software;
    • Alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio;
    • Ad altre tecnologie, quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange-EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things.

Misura dell' incentivo 

Per entrambe le tipologie di progetto ammissibili a beneficio le agevolazioni sono concesse sulla base di una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili pari al 50 percento, articolata come segue:

  • 10 % sotto forma di contributo a fondo perduto;
  • 40 % come finanziamento agevolato.

Perché partecipare al bando Digital Transformation

Per sfruttare l’opportunità di finanziare la trasformazione digitale della tua azienda e rimanere al passo con le imprese più competitive del tuo mercato.

Se hai letto fin qui il nostro articolo ti sarai reso conto della ricchezza di opportunità che offre la finanza agevolata e dell’assoluta necessità di rivolgersi a professionisti, in grado di fare un’analisi a tutto tondo che ti consenta di utilizzare il più ampio numero di incentivi possibile, massimizzandone la fruizione.

Ora non ti resta che contattarci per ricevere la tua prima consulenza gratuita.

Chiamaci allo 059/362285 oppure scrivi all'indirizzo info@esclamativa.it

 

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L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile nel limite massimo di € 10.000,00.

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La Camera di commercio assegna un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili fino ad un massimo di  contributo di euro 7.000,00.