Il DDL della Legge di Bilancio 2021 ha modificato la disciplina degli incentivi del Piano Transizione 4.0, ribattezzato appunto Nuovo Piano Transizione 4.0, che comprende, tra gli altri, il Credito d'imposta Beni Strumentali.
Sono tre le principali novità che riguardano il cosiddetto Bonus Investimenti, che agevola l'acquisto di beni strumentali materiali e immateriali, introdotte dalla Legge di Bilancio 2021: innalzamento delle aliquote, riduzione dei tempi per la fruizione, aumento dei massimi delle spese ammissibili.
Le nuove regole introdotte con il DDL della Legge di Bilancio 2021 sono valide per gli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 mentre per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2020 al 15 novembre 2020 è valida la vecchia disciplina stabilita nella Legge di Bilancio 2020.
È dunque la data di realizzazione degli investimenti a determinare quale sia il credito d'imposta spettante e la relativa disciplina.
Cambiano la misura dell'agevolazione e i tetti massimi di investimenti agevolabili.
Previste per i Beni materiali 4.0 (beni dell'Allegato A) tre differenti percentuali di beneficio (aliquote) come di seguito descritto:
Per gli investimenti in beni materiali 4.0, effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021 il credito di imposta è riconosciuto nella misura del:
Per gli investimenti in beni materiali 4.0, effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022 il credito di imposta è riconosciuto nella misura del:
Per gli investimenti in Beni Immateriali 4.0 (beni dell'Allegato B) compiuti a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022 la percentuale dei credito d'imposta è innalzata dal 15% al 20%.
Per quanto riguarda gli "altri beni strumentali", ovverosia beni ordinari diversi da quelli descritti negli allegati A e B della Legge di Bilancio 2017, il beneficio è esteso anche ai beni immateriali, fino ad ora esclusi dall'agevolazione.
Per gli investimenti in "altri beni strumentali" materiali ed immateriali, diversi da quelli ricompresi negli allegati A e B, effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021- con possibile estensione fino al 30 giugno 2022 - il credito di imposta è riconosciuto nella misura del:
Per gli investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022 il credito di imposta è riconosciuto nella misura del
6% del costo, nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro per i beni materiali e 1 milione di euro per i beni immateriali.
Un'altra importante novità contenuta nella nuova disciplina del Bonus Investimenti riguarda il periodo di fruizione del beneficio.
Secondo le nuove regole il bonus è fruibile in compensazione a decorrere dall’anno di entrata in funzione dei beni ovvero a decorrere dall'anno dell'avvenuta interconnessione dei beni (materiali ed immateriali) 4.0. e non dall'anno successivo come previsto dalla precedente disciplina in casi specifici.
Inoltre il beneficio è utilizzabile in compensazione in 3 quote annuali di pari importo anzichè 5 quote annuali, come previsto dalla precente disciplina.
Per quanto concerne invece i beneficiari del Bonus Investimenti, che spetta a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dalle regole fiscali di determinazione del reddito adottate, con riferimento ai soli investimenti in "altri beni strumentali" immateriali sono ammessi anche gli esercenti arti e professioni (professionisti).
La Regione Marche mette a disposizione oltre 20 milioni di euro per sostenere le imprese in interventi di efficientamento energetico, con l’obiettivo di ridurre di almeno il 30% le emissioni di gas serra rispetto alla situazione iniziale. Possono partecipare tutte le imprese, di ogni dimensione, operanti in settori come industria, costruzioni, commercio, trasporti, energia, servizi tecnici e altri.
Gli investimenti ammissibili includono, ad esempio, impianti da fonti rinnovabili per l’autoconsumo, sostituzione di impianti o macchinari ad alta efficienza, e miglioramenti energetici sugli edifici produttivi.
Il contributo pubblico può arrivare a coprire fino al 100% dei costi, combinando fondo perduto e finanziamento agevolato a tasso zero.
La procedura è a sportello, con domande valutate in ordine di arrivo. Le imprese potranno presentare richiesta dalle ore 10:00 del 23 luglio alle ore 10:00 del 25 luglio 2025.
La Regione Toscana ha lanciato un bando da 20 milioni di euro a fondo perduto per sostenere impianti a servizio delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
Le risorse sono così ripartite: 16 milioni destinati ai Comuni con oltre 5.000 abitanti, 4 milioni alle aree interne strategiche.
Il progetto dovrà prevedere almeno una delle seguenti tipologie di intervento:
Il contributo a fondo perduto copre fino al 40% per impianti fotovoltaici e 30% nei restanti casi. Fino a 500.000 euro concedibili.
Sono ammessi interventi nuovi o di potenziamento, da realizzarsi su edifici o aree nella disponibilità della CER, e destinati all’autoconsumo e condivisione di energia.
Possono partecipare CER già costituite, enti locali, ASL, aziende ospedaliere, MPMI e professionisti membri della CER.
Domande entro il 18 luglio 2025 alle ore 16.00, tramite procedura valutativa.
La Regione Lombardia finanzia nuovamente il bando “Verso la certificazione della parità di genere”, destinato alle micro, piccole e medie imprese con sede in Lombardia.
A disposizione oltre 4,6 milioni di euro in contributi a fondo perduto, fino all’80% delle spese ammissibili.
Due le linee di finanziamento:
Linea A: servizi di consulenza per accompagnare l’impresa nel percorso verso la certificazione;
Linea B: copertura dei costi per ottenere la certificazione.
La Linea A può essere richiesta solo insieme alla Linea B. È invece possibile richiedere solo la Linea B.
I voucher vanno da 2.000 a 9.000 euro, in base alla dimensione aziendale. La certificazione deve essere ottenuta entro 180 o 240 giorni, in base alla linea scelta.
Le domande possono essere già essere presentate online, con procedura a sportello.
Scadenza: 30 giugno 2027, salvo chiusura anticipata per esaurimento risorse.