Bando Archè della Regione Lombardia

La Regione Lombardia ha pubblicato il Bando Archè, che finanzia attraverso dei contributi a fondo perduto le micro, piccole e medie imprese e i liberi professionisti ubicati in Regione Lombardia, che desiderano avviare o consolidare la propria attività.

Nel caso di progetti di avvio di nuove attività imprenditoriali e professionali (Misura A) sono ammissibili le seguenti spese:

  1. Acquisto di nuovi impianti (di produzione/per erogazione di servizi), attrezzature, materiali, macchinari, hardware e software, (escluso usato e leasing);
  2. Spese di adeguamento dell’impiantistica generale (a titolo esemplificativo impianto elettrico, di riscaldamento, antincendio, antintrusione, idrico) e ristrutturazione funzionale dei locali per l’attività di impresa/professionale (escluso spese tecniche e di progettazione);
  3. Spese di locazione/noleggio per attrezzature tecnico‐specialistiche e per laboratori/sede oggetto di intervento;
  4. Spese di personale riconosciute in maniera forfettaria nella misura del 20% dei restanti costi diretti (di cui ai punti 1,2,3 e 6,7);
  5. Spese generali riconosciute in maniera forfettaria nella misura del 7% dei restanti costi diretti (di cui ai punti 1,2,3 e 6,7);
  6. Acquisto licenze software e servizi software, compreso sviluppo sito web (quest’ultimo solo se non finalizzato ai servizi di vendita diretta o indiretta);
  7. Servizi di consulenza nella percentuale massima del 2% della spesa totale. Sono escluse le consulenze riguardanti la partecipazione al Bando e le consulenze per lo sviluppo dei siti web (queste ultime già previste al punto 6).

Nel caso di progetti finalizzati al consolidamento di micro, piccole e medie imprese o di attività avviate da liberi professionisti (Misura B), le spese ammissibili sono:

  1. Acquisizione di immobili destinati a sede produttiva, logistica, commerciale, l’immobile deve essere ubicato all’interno del territorio regionale;
  2. Acquisto di brevetti, licenze d’uso e servizi software di tipo cloud, saas e simili;
  3. Spese per certificazione di qualità, deposito di marchi, registrazione e difesa dei brevetti;
  4. Servizi di consulenza esterna specialistica (legale, fiscale, business etc.) non relativa all’ordinaria amministrazione, nella percentuale massima del 2% della spesa totale, escluse le consulenze riguardanti la partecipazione al Bando.
  5. Spese di personale riconosciute in maniera forfettaria nella misura del 20% dei restanti costi diretti (di cui ai punti 1, 2, 3, 4 e 7, 8);
  6. Spese generali riconosciute in maniera forfettaria nella misura del 7% dei restanti costi diretti (di cui ai punti 1, 2, 3, 4 e 7, 8).
  7. Acquisto di nuovi impianti (di produzione/per erogazione di servizi), attrezzature, macchinari, hardware (escluso usato e leasing);
  8. Spese di adeguamento dell’impiantistica generale (a titolo esemplificativo impianto elettrico, di riscaldamento, antincendio, antintrusione, idrico) e ristrutturazione funzionale dei locali per l’attività di impresa/professionale (escluso spese tecniche e di progettazione).

L’entità del contributo a fondo perduto è pari al:

  • 40 % dell’investimento ammissibile, fino ad un massimo di contributo di € 50.000, nel caso si presenti domanda per la Misura A;
  • 50 % dell’investimenti ammissibile, fino ad un massimo di contributo di € 75.000, nel caso si presenti domanda per la Misura B.

Domande al via dal 2 ottobre al 15 novembre 2019.

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La Regione Lombardia ha disposto l’apertura del 3° sportello del bando Faber a far data dalle ore 12 del 5 settembre 2019. Sono confermati i contenuti del bando già approvato con decreto n. 1974/2019, pubblicato sul Burl (Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia) n. 8 del 20 febbraio 2019.

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Le risorse sono così ripartite: 16 milioni destinati ai Comuni con oltre 5.000 abitanti, 4 milioni alle aree interne strategiche.

Il progetto dovrà prevedere almeno una delle seguenti tipologie di intervento: 

  • Impianti solari fotovoltaici;
  • Impianti eolici;
  • Impianti micro e mini idroelettrico;
  • Sistemi di accumulo per impianto solare fotovoltaico.

Il contributo a fondo perduto copre fino al 40% per impianti fotovoltaici e 30% nei restanti casi. Fino a 500.000 euro concedibili.

Sono ammessi interventi nuovi o di potenziamento, da realizzarsi su edifici o aree nella disponibilità della CER, e destinati all’autoconsumo e condivisione di energia.

Possono partecipare CER già costituite, enti locali, ASL, aziende ospedaliere, MPMI e professionisti membri della CER.

Domande entro il 18 luglio 2025 alle ore 16.00, tramite procedura valutativa.

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Due le linee di finanziamento:

  • Linea A: servizi di consulenza per accompagnare l’impresa nel percorso verso la certificazione;

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I voucher vanno da 2.000 a 9.000 euro, in base alla dimensione aziendale. La certificazione deve essere ottenuta entro 180 o 240 giorni, in base alla linea scelta.

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