Bando Industrializzazione dei risultati della ricerca – Regione Marche 2025: fino a 1,5 milioni di euro per progetti di innovazione

La Regione Marche ha pubblicato il bando PR FESR 2021-2027 – Sostegno a progetti di industrializzazione dei risultati della ricerca, con una dotazione complessiva di 7 milioni di euro. L’iniziativa sostiene le imprese che vogliono trasformare in produzione industriale i risultati di ricerca e innovazione già acquisiti, riducendo i tempi di ingresso sul mercato e valorizzando conoscenze e tecnologie in chiave digitale, green e sostenibile.

Beneficiari

Possono partecipare:

  • PMI (micro, piccole e medie imprese), anche in forma aggregata (almeno 3 imprese indipendenti, di cui una micro/piccola, con quota ≥10% per ciascun partner);

  • subordinatamente all’approvazione del PR revisionato, anche grandi imprese;

  • liberi professionisti qualificabili come PMI.

Requisiti: iscrizione al Registro Imprese (o P.IVA attiva), sede dell’investimento nelle Marche, regolarità fiscale, contributiva, antimafia e in materia di sicurezza sul lavoro. Ammesse anche imprese estere che rispettino requisiti equivalenti.

Interventi e spese ammissibili

I progetti devono partire da risultati di R&S già disponibili e collocarsi nelle fasi finali di maturità tecnologica (TRL 8-9), puntando all’industrializzazione.

Linee progettuali:

  • Linea A – Sviluppo prodotto (facoltativa): proof of concept, prototipi, proprietà industriale, personale altamente qualificato, test e consulenze tecnico-scientifiche.

  • Linea B – Ingegnerizzazione (obbligatoria): progettazione avanzata, simulazioni, personale tecnico, acquisizione know-how, brevetti, software, materiali e componenti per ingegnerizzazione, metodi organizzativi digitali per marketing e vendite.

  • Linea C – Industrializzazione (obbligatoria): impianti pilota, linee produttive, macchinari e tecnologie abilitanti, adattamenti infrastrutturali, software gestionali e di produzione.

Le Linee B e C devono assorbire almeno il 60% del costo complessivo.

Spese ammissibili:

  • personale,
  • consulenze specialistiche,
  • prove e certificazioni,
  • utilizzo di laboratori/attrezzature,
  • acquisto macchinari,
  • hardware e software,
  • opere murarie necessarie allo scale-up,
  • proprietà industriale,
  • materiali e componenti,
  • servizi cloud e system integration.

Investimenti minimi e massimi:

  • Settori casa-arredo, moda-persona, meccanica-engineering, agroalimentare, salute: 150.000 – 700.000 € (singola) / 500.000 – 1.500.000 € (aggregazione).

  • Settori cultura-educazione ed economia dei servizi/turismo: 70.000 – 300.000 € (singola) / 150.000 – 700.000 € (aggregazione).

Tipologia e misura dell’aiuto

  • Contributo in conto capitale in regime GBER e/o de minimis.
  • Intensità di aiuto per PMI:
  • Linea A: 50% GBER; 60% micro/piccole e 50% medie in de minimis.
  • Linea B: 50% GBER; in de minimis 60% micro/piccole, 50% medie.
  • Linea C: 20% micro/piccole, 10% medie (GBER); in de minimis 60% micro/piccole, 50% medie.
  • Possibilità di maggiorazioni in aree “c” o per progetti STEP.
  • Per le grandi imprese (quando ammesse) aliquote ridotte.

Tempistiche

  • Avvio progetti: dopo la presentazione ed entro 30 giorni dalla comunicazione di concessione (con eccezioni per attività in de minimis, ammissibili dal 01/10/2024).

  • Durata massima: 18 mesi dall’avvio, prorogabili di 3 mesi.

  • Rendicontazione: entro 60 giorni dalla chiusura, tramite piattaforma SIGEF.

Modalità di presentazione e valutazione delle domande 

Le domande devono essere inviate esclusivamente online dal 22 settembre 2025 al 22 dicembre 2025.

 

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