Questa rubrica nasce con l’intento di aiutare gli imprenditori e i manager di azienda come te a cavalcare l’onda di opportunità che il Piano Transizione 5.0 porta e a rispondere ai quesiti ad esso correlati.
Ad oggi, nonostante svariati Decreti Ministeriali e la Circolare operativa sfogliata e divorata sotto gli ombrelloni, rispetto ai 6 miliardi messi sul piatto per la manovra, altrettanto sono quelli ancora disponibili. A voler essere precisi qualche risorsa è stato prenotata ma la percentuale è così esigua da risultare irrisoria.
Il piano rappresenta una grossa opportunità per le imprese: fino al 45% di credito d’imposta rispetto al valore degli investimenti sostenuti, senza tener conto del beneficio che deriva dai risparmi ottenibili con un parco macchine più efficiente. L’aliquota spettante viene definita in base al risparmio energetico conseguito post-investimento, diventa quindi di vitale importanza conoscere il consumo nel presente.
La Circolare Operativa del 16 Agosto 2024 ha indicato due modalità evidenziando la differenza tra struttura produttiva e processo produttivo interessato. Il primo citando il documento è il sito “… finalizzato alla produzione di beni o all’erogazione di servizi, avente la capacità di realizzare l’intero ciclo produttivo o anche parte di esso, ovvero la capacità di realizzare la completa erogazione dei servizi o anche parte di essi, purché dotato di autonomia tecnica, funzionale e organizzativa e costituente di per sé un centro autonomo di imputazione di costi”. La definizione è stata ripresa anche nella Faq 4.1 pubblicata il 2 Novembre 2024. La struttura produttiva definisce un perimetro che comprende tutte le linee produttive facenti parte di una medesima particella catastale in cui sia identificabile un costo legato al consumo di energia elettrica, termica e di altro tipo.
Il processo interessato è quello che coincide con il processo produttivo in cui verranno eseguiti gli investimenti oggetto di agevolazione. È la linea produttiva all’interno della quale avviene la sostituzione di un vecchio bene con uno nuovo, è quella che viene implementata per aumentare la capacità produttiva o per produrre un nuovo prodotto o servizio. A differenza della prima ha un perimetro ridotto che ha come limiti l’input e l’output del processo. Come specificato nella Faq 4.2 del 2.11, un processo che acquisisce in ingresso un input e restituisce un output ambedue tracciati dal sistema logistico di produzione.
Chiarite le differenze operative dei processi, dove e come calcolare il risparmio energetico ed inoltre conoscere l’aliquota spettante? Affronteremo questi aspetti nel prossimo articolo in uscita mercoledì 13 novembre sulla nostra pagina Linkedin.
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Articolo a cura dell’Ing. Salvatore Rossini
Ingegnere Industriale
Collaboratore Area Progetti e Consulenza
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In arrivo una nuova misura della Regione Lombardia per sostenere la crescita e la competitività delle microimprese attraverso interventi di innovazione tecnologica su impianti e attrezzature, con l’obiettivo di efficientamento energetico.
Previsti contributi a fondo perduto fino al 50% delle spese, per un massimo di 50.000 euro.
Le domande potranno essere presentate prossimamente, con procedura valutativa a sportello.
Le risorse residue destinate alla misura sono 178.668.093,00 euro
Nuovo bando MIMIT: 320 milioni di euro per le PMI che investono in energia rinnovabile
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha pubblicato un bando da 320 milioni di euro per supportare le PMI italiane nell’investimento in energia rinnovabile.
L’iniziativa prevede contributi a fondo perduto per l’installazione di impianti fotovoltaici e mini eolici destinati all’autoconsumo, sistemi di accumulo energetico e diagnosi energetiche.
Le risorse sono destinate per il 40% alle regioni del Sud Italia e per un altro 40% alle micro e piccole imprese.
Le agevolazioni prevedono contributi fino al 40% per le piccole imprese, 30% per le medie imprese, 30% per i sistemi di stoccaggio e 50% per la diagnosi energetica.
Dal 26 giugno 2025 è in vigore il decreto del 16 maggio 2025 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che rafforza gli incentivi del PNRR destinati alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e ai sistemi di autoconsumo collettivo.
Le principali novità:
Estensione ai Comuni fino a 50.000 abitanti (rispetto ai 5.000 previsti in origine);
Anticipazione fino al 30% del contributo da parte del GSE;
Cumulo più favorevole: esclusa la riduzione della tariffa premio anche per le persone fisiche.
Previsti un contributo a fondo perduto fino al 40% per impianti rinnovabili e una tariffa incentivante fino a 120 €/MWh sull’energia condivisa, valida per 20 anni.