Regione Emilia Romagna: Contributi a fondo perduto per insediamento e sviluppo esercizi commerciali polifunzionali

La Regione Emilia-Romagna ha pubblicato il Bando Progetti di insediamento e sviluppo degli esercizi commerciali polifunzionali al fine di favorire, nelle località scarsamente popolate, un presidio capace di fornire beni e servizi di prima necessità e contrastare fenomeni di rarefazione del sistema distributivo e dei servizi. 

Chi può richiedere il contributo a fondo perduto 

Possono fare richiesta di contributo le piccole e medie imprese esercenti il commercio, la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande e dei servizi, che intendono insediarsi e/o avviare un “esercizio commerciale polifunzionale” nelle aree individuate dai Comuni. 


L’impresa richiedente dovrà possedere i seguenti requisiti:

 

  • a) Avere,  un numero di addetti non superiore a 40 e gli ulteriori parametri di cui al Decreto del Ministero delle Attività Produttive 18 aprile 2005;“Adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri di individuazione di piccole e medie imprese”;
  • b) Essere regolarmente costituita ed iscritta al registro delle imprese presso la CCIAA competente per territorio;
  • c) Essere attiva e nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non sottoposta ad alcuna procedura concorsuale, quali fallimento, liquidazione anche volontaria, concordato preventivo, amministrazione controllata o straordinaria;
  • d) non operare nei settori esclusi di cui all’art.1 del Reg. (CE) 1407/2013 (de minimis);
  • e) Non ospitare sale da gioco e le sale scommesse, nonché gli apparecchi per il gioco d'azzardo lecito, salvo per gli esercizi già in attività per i quali vale il divieto di installazione di nuovi apparecchi e il divieto di rinnovo dei contratti tra esercente e concessionario alla loro scadenza.
     

Cosa finanzia il contributo a fondo perduto 

Il bando finanzia, attraverso la concessione di un contributo a fondo perduto, insediamento, avvio o sviluppo di esercizi commerciali polifunzionali localizzati in aree comunali soggette a fenomeni di rarefazione commerciale, individuate, con propri atti, dai Comuni.

Con la definizione "Esercizio commerciale polifunzionale” si intende l’attività di commercio al dettaglio, con superficie di vendita non superiore a 250 metri quadrati, prioritariamente di prodotti del settore merceologico alimentare, esercitata unitamente ad almeno tre delle attività aggiuntive previste in almeno due macrocategorie sotto riportate:

ATTIVITÀ DI TIPO COMMERCIALE:

  • a) Somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
  • b) Attività di vendita di generi appartenenti al settore merceologico non alimentare (nel caso in cui l’attività iniziale riguardi la vendita di prodotti del settore merceologico alimentare) e viceversa;
  • c) Rivendita di giornali e riviste;
  • d) Rivendita di generi di monopolio e di valori bollati;


 ATTIVITÀ DI SERVIZIO ALLA COLLETTIVITÀ ED AL TURISTA:

 

  • a) Servizio di rilascio a distanza di certificati per conto di pubbliche amministrazioni;
  • b) Sportello postale, mediante la sottoscrizione di apposita convenzione con l’Ente Poste;
  • c) Servizio bancomat, mediante la sottoscrizione di apposita convenzione con l’istituto bancario che offre le migliori condizioni;
  • d) Servizio di telefax, fotocopie ed Internet point;
  • e) Biglietteria trasporto pubblico locale, ferroviario o funiviario;
  • f) Servizi di informazione turistica;
  • g) Noleggio di attrezzature a scopo escursionistico o sportivo.
  • h) Sispensario farmaceutico, ove consentito da disposizioni vigenti in materia;
  • i) Ogni altro servizio utile alla collettività, mediante stipula di convenzione con l’Ente erogatore.

ATTIVITÀ INTEGRATIVE A CARATTERE RICETTIVO:

 

  • a) Gestione di unità abitative ammobiliate ad uso turistico;
  • b) Gestione di affittacamere anche con la specificazione tipologica aggiuntiva di locanda;
  • c) Gestione di rifugi escursionistici;
  • d) Gestione di campeggi, anche con la specificazione tipologica aggiuntiva di Centri Vacanze.

Sono ammissibili i progetti avviati a decorrere dal 1° gennaio 2021 e conclusi entro il 31 dicembre 2022.

Quali sono le spese ammissibili

Per la realizzazione degli interventi sono considerate ammissibili le spese di seguito indicate,  sostenute e pagate dal soggetto beneficiario a decorrere dal 1° gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2022 o al diverso termine individuato a seguito di eventuale concessione di proroga, per:

 

  • a) L'acquisizione, la costruzione, il rinnovo, la trasformazione e l'ampliamento dei locali adibiti o da adibire all'esercizio dell'attività d'impresa e l'acquisizione delle relative aree;
  • b) L'acquisto, il rinnovo e l'ampliamento delle attrezzature, degli impianti e degli arredi necessari per l'esercizio e l'attività d'impresa;
  • c) L'acquisto di un autoveicolo a uso commerciale, purché in regola con le normative vigenti per il trasporto di merci deperibili;
  • d) La realizzazione di zone dotate di accesso pubblico alla rete telematica;
  • e) La realizzazione di punti di informazione turistica e di sportelli di erogazione di servizi di pubblica utilità rivolti alla cittadinanza;
  • f) Spese tecniche di progettazione, nel limite massimo del 10% delle spese di cui alla lettera a);
  • g) Spese per la formazione di scorte necessarie alla realizzazione di programmi di investimento entro il limite massimo del 30% del totale degli investimenti di cui alle precedenti lettere a), b), c), d), e).

Misura del contributo a fondo perduto 

Il contributo a fondo perduto è concesso nella misura massima del 60% della spesa ammissibile e per un importo massimo di 40.000 euro fino ad esaurimento delle risorse disponibili per il presente bando.
Il contributo non è cumulabile con altri aiuti e agevolazioni concessi per le stesse spese ammissibili

Quando presentare domanda 

Le domande di contributo dovranno essere inviate alla Regione Emilia-Romagna entro e non oltre il 15 giugno 2021.

News & Eventi
Esclamativa 12/05/2025 Regione Marche: Incentivi per interventi di efficientamento energetico

La Regione Marche mette a disposizione oltre 20 milioni di euro per sostenere le imprese in interventi di efficientamento energetico, con l’obiettivo di ridurre di almeno il 30% le emissioni di gas serra rispetto alla situazione iniziale. Possono partecipare tutte le imprese, di ogni dimensione, operanti in settori come industria, costruzioni, commercio, trasporti, energia, servizi tecnici e altri.

Gli investimenti ammissibili includono, ad esempio, impianti da fonti rinnovabili per l’autoconsumo, sostituzione di impianti o macchinari ad alta efficienza, e miglioramenti energetici sugli edifici produttivi.

Il contributo pubblico può arrivare a coprire fino al 100% dei costi, combinando fondo perduto e finanziamento agevolato a tasso zero.

La procedura è a sportello, con domande valutate in ordine di arrivo. Le imprese potranno presentare richiesta dalle ore 10:00 del 23 luglio alle ore 10:00 del 25 luglio 2025.

Esclamativa 09/05/2025 Regione Toscana: contributi a fondo perduto per investimenti in energia rinnovabile

La Regione Toscana ha lanciato un bando da 20 milioni di euro a fondo perduto per sostenere impianti a servizio delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Le risorse sono così ripartite: 16 milioni destinati ai Comuni con oltre 5.000 abitanti, 4 milioni alle aree interne strategiche.

Il progetto dovrà prevedere almeno una delle seguenti tipologie di intervento: 

  • Impianti solari fotovoltaici;
  • Impianti eolici;
  • Impianti micro e mini idroelettrico;
  • Sistemi di accumulo per impianto solare fotovoltaico.

Il contributo a fondo perduto copre fino al 40% per impianti fotovoltaici e 30% nei restanti casi. Fino a 500.000 euro concedibili.

Sono ammessi interventi nuovi o di potenziamento, da realizzarsi su edifici o aree nella disponibilità della CER, e destinati all’autoconsumo e condivisione di energia.

Possono partecipare CER già costituite, enti locali, ASL, aziende ospedaliere, MPMI e professionisti membri della CER.

Domande entro il 18 luglio 2025 alle ore 16.00, tramite procedura valutativa.

Esclamativa 08/05/2025 Regione Lombardia - PMI: contributi a fondo perduto per l'ottenimento della parità di genere

La Regione Lombardia finanzia nuovamente il bando “Verso la certificazione della parità di genere”, destinato alle micro, piccole e medie imprese con sede in Lombardia.

A disposizione oltre 4,6 milioni di euro in contributi a fondo perduto, fino all’80% delle spese ammissibili.

Due le linee di finanziamento:

  • Linea A: servizi di consulenza per accompagnare l’impresa nel percorso verso la certificazione;

  • Linea B: copertura dei costi per ottenere la certificazione.

La Linea A può essere richiesta solo insieme alla Linea B. È invece possibile richiedere solo la Linea B.

I voucher vanno da 2.000 a 9.000 euro, in base alla dimensione aziendale. La certificazione deve essere ottenuta entro 180 o 240 giorni, in base alla linea scelta.

Le domande possono essere già essere presentate online, con procedura a sportello.

Scadenza: 30 giugno 2027, salvo chiusura anticipata per esaurimento risorse.