Regione Emilia Romagna: Contributi a fondo perduto per l'internazionalizzazione delle Filiere produttive

La Regione Emilia-Romagna ha pubblicato il “Bando per progetti di internazionalizzazione delle filiere produttive 2021” allo scopo di raccogliere proposte progettuali promosse da imprese dell’Emilia Romagna strutturate e già internazionalizzate, volte a promuovere le filiere produttive sui mercati internazionali, favorendo in particolare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese ad essa associate, la diversificazione dei mercati, la sostituzione delle importazioni.
I progetti dovranno comprendere l’adesione di almeno 5 piccole e medie imprese (PMI) regionali che parteciperanno al progetto.

Chi può richiedere il contributo a fondo perduto 

Possono presentare domanda di contributo le imprese strutturate e già internazionalizzate con sede in Emilia Romagna, che assumano il ruolo di Promotore e Realizzatore del progetto.
I progetti dovranno comprendere l’adesione di almeno 5 piccole e medie imprese (PMI) regionali che parteciperanno inderogabilmente ai progetti; oltre alle 5 PMI potranno partecipare ai progetti anche altre imprese di grande dimensione, quando ciò sia utile a garantire un maggiore successo al progetto stesso.

Il soggetto promotore e le imprese aderenti al progetto devono possedere, al momento della presentazione della domanda, i seguenti requisiti:

 

  • a) Avere sede operativa (unità locale con attività di produzione) nel territorio dell’Emilia-Romagna. Possono aderire anche le imprese che non hanno ancora un'unità locale in Emilia-Romagna purché si impegnino a costituirla entro il 31 dicembre 2021;
  • b) Essere regolarmente costituite e iscritte al registro delle imprese presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura competente per territorio;
  • c) Esercitare attività industriale di produzione di beni e servizi e come tali essere iscritte alla camera di commercio. Non sono ammissibili le imprese operanti nei settori della produzione primaria di prodotti agricoli così come definiti nell’Allegato I del TFUE qualora intendano promuovere detti prodotti agricoli con il progetto;
  • d) Essere attive e non sottoposte a procedure di liquidazione, fallimento, concordato preventivo, amministrazione controllata o altre procedure concorsuali;
  • e) Avere disponibilità per il contributo richiesto nel plafond di aiuti "de minimis" dell’ultimo triennio.

Cosa finanzia il contributo a fondo perduto 

Il bando finanzia progetti che presentino le seguenti caratteristiche:

 

  • Avere un valore minimo di € 50.000. Se in fase di valutazione del progetto le spese ammesse saranno inferiori a tale soglia il progetto non sarà approvato;
  • Articolarsi negli anni 2021, 2022 e 2023, con attività nella proporzione indicativa del 30% per il primo anno e del 35% per il secondo anno e 35% per il terzo anno, con inizio e decorrenza dell’ammissibilità della spesa successiva alla data di presentazione della domanda di contributo e conclusione entro il 31/12/2023;
  • La proposta deve essere redatta in modo chiaro e preciso, essere completa di un budget previsionale dettagliato, atta a garantire tutte le prerogative del project management, seguendo lo schema allegato al bando.
  • Deve definire chiaramente una strategia di internazionalizzazione della filiera coinvolta nel progetto, obiettivi e risultati attesi, un percorso strutturato di internazionalizzazione delle imprese aderenti, finalizzato alla promozione della filiera oggetto del progetto;
  • Deve riguardare di norma percorsi o azioni di internazionalizzazione focalizzati su un solo paese. Saranno considerati prioritari i seguenti paesi: USA, CANADA, UK, GERMANIA, FRANCIA, SPAGNA.
  • Eventuali progetti basati prevalentemente su azioni di accoglienza di operatori esteri sul territorio regionale possono prevedere le azioni di ricerca partner e gli inviti da più paesi, motivandone l’esigenza. Tutti i paesi sono ammissibili, ad eccezione di quelli situati all’interno dei confini nazionali, quali: Stato del Vaticano, San Marino, Principato di Monaco.

Al termine della fase di valutazione delle candidature, le imprese partecipanti al progetto dovranno costituirsi in associazione temporanea d’imprese (ATI) per la realizzazione del progetto, comprensivo delle eventuali modifiche che saranno richieste nel corso del processo di valutazione e approvazione. Il contratto deve essere redatto come scrittura privata autenticata, e sottoscritto da ciascun legale rappresentante delle imprese aderenti.

Quali sono le spese ammissibili

Le spese ammissibili sono:

  • Spese per servizi e consulenze esterne di valutazione e assistenza alle imprese per l’organizzazione di incontri d’affari, ricerca partner (anche da remoto, con strumenti digitali) e per missioni all’estero;
  • Spese per beni, servizi per la realizzazione di visite aziendali, seminari, workshop, convegni, incoming di operatori esteri (inclusi i costi di viaggio, vitto e alloggio), altri eventi promozionali;
  • Spese per la partecipazione ad eventi fieristici (anche fiere virtuali, in format digitalizzati), esclusivamente in forma collettiva (quali: affitto dello spazio espositivo collettivo, allestimento dello stand collettivo, trasporti, interpreti e hostess);
  • Studi volti a valutare la fattibilità di investimenti commerciali, produttivi, di servizio, ad esclusione degli studi generali congiunturali e di presentazione paese. È ammessa anche la consulenza per la predisposizione di un piano strategico pluriennale di filiera o settore oggetto degli interventi del progetto;
  • Ideazione, produzione, traduzione e stampa di materiali informativi o siti web collettivi;
  • Realizzazione di campagne di marketing digitale o di vetrine digitali in lingua estera;
  • Consulenze per l’accrescimento delle potenzialità delle imprese partecipanti attraverso servizi di analisi e orientamento specialistico, anche di avvicinamento ai servizi digitali, quali ad esempio piattaforme o sistemi di pagamento digitali; preparazione di un piano export digitale (tali servizi devono essere forniti da professionisti o società di consulenza specializzate in materia)
  • Viaggi, vitto e alloggio all’estero del personale incaricato dal promotore e viaggi vitto e alloggio di massimo due rappresentanti per ciascuna delle imprese aderenti per la partecipazione alle iniziative del progetto nel paese target (per i voli si ammetteranno solo le tariffe economy o fino al valore equivalente alla tariffa economy).

Ai fini della loro ammissibilità, i titoli di spesa per la realizzazione del progetto devono essere emessi e pagati (quietanzati) con data successiva alla data di apertura del presente bando (18/06/2021) per la presentazione della domanda di contributo, ed entro il termine finale di realizzazione del progetto (31/12/2022).

Misura del contributo a fondo perduto 

Il bando prevede la concessione di un contributo a fondo perduto massimo del 50% del valore delle spese ammissibili, e comunque non superiore a 200.000 euro.

Quando presentare domanda

Il bando è aperto e le domande potranno essere presentate fino alle ore 16.00 del 10 settembre 2021.
Ogni soggetto proponente potrà presentare al massimo un progetto. La procedura di selezione dei progetti proposti sarà a valutazione.

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Il progetto dovrà prevedere almeno una delle seguenti tipologie di intervento: 

  • Impianti solari fotovoltaici;
  • Impianti eolici;
  • Impianti micro e mini idroelettrico;
  • Sistemi di accumulo per impianto solare fotovoltaico.

Il contributo a fondo perduto copre fino al 40% per impianti fotovoltaici e 30% nei restanti casi. Fino a 500.000 euro concedibili.

Sono ammessi interventi nuovi o di potenziamento, da realizzarsi su edifici o aree nella disponibilità della CER, e destinati all’autoconsumo e condivisione di energia.

Possono partecipare CER già costituite, enti locali, ASL, aziende ospedaliere, MPMI e professionisti membri della CER.

Domande entro il 18 luglio 2025 alle ore 16.00, tramite procedura valutativa.

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