Smart Money: Contributi a fondo perduto per start up innovative italiane

Disponibile l’incentivo Smart Money che ha come finalità:

  • Facilitare l’incontro tra startup innovative e la rete degli incubatori e degli altri soggetti abilitati;
  • Rafforzare la presenza delle startup in Italia;
  • Supportare le potenzialità delle imprese innovative in difficoltà nell’affrontare l’emergenza epidemiologica da COV1D-19.

Chi può richiedere il contributo a fondo perduto

Possono presentare domanda di agevolazione le imprese che presentano i seguenti requisiti:

  • Siano startup innovative costituite da meno di 24 mesi e iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese;
  • Abbiano sede in Italia;
  • Siano di piccole dimensioni;
  • Si trovino in una delle seguenti fasi:
    • avviamento dell’attività,
    • sperimentazione dell’idea d’impresa (pre-seed) o
    • nella fase di test del mercato finale per misurare l’interesse per il prodotto/servizio (seed).

Anche le persone fisiche possono presentare domanda di finanziamento, con l’impegno di costituire la società dopo l’eventuale ammissione alle agevolazioni.

Quali sono le spese ammissibili

Sono ammissibili a contributo le spese per l’acquisto dei servizi forniti dai seguenti enti:

  • incubatori certificati e acceleratori;
  • Innovation hub, i poli di innovazione che aiutano le imprese nella trasformazione digitale e ad accedere all’ecosistema dell’innovazione a livello regionale, nazionale ed europeo;
  • organismi di ricerca.

Per l’attività di rafforzamento patrimoniale con operazioni di investimento nel capitale delle startup sono abilitati anche business angels e investitori qualificati.

Tipologia di interventi e tipologia di contributo

L’incentivo Smart Money prevede due forme di intervento a sostegno delle start up innovative:

  • Contributi a fondo perduto per l’acquisto di servizi forniti dalla rete di incubatori, acceleratori e altri enti abilitati.

Per ottenere l’agevolazione, le imprese dovranno presentare dei progetti di sviluppo che:

  • Contengano una soluzione innovativa da proporre sul mercato, con un modello di business scalabile, da sviluppare nei dettagli operativi in una fase successiva;
  • Puntino sul valore delle competenze tecnologiche e manageriali all’interno dell’impresa, attraverso i soci e/o il team proposto, o con professionalità da reperire sul mercato;
  • Siano nella fase di individuazione del mercato o siano vicini alla fase di test di mercato, con lo sviluppo di un prototipo (Minimum Viable Product) o con la prima sperimentazione del prodotto o servizio per misurare il gradimento dei potenziali clienti e/o investitori. 

I progetti dovranno prevedere piani di attività da realizzare in almeno 12 mesi ed evidenziare che l’utilizzo dei servizi specialistici sia diretto ad accelerare lo sviluppo di uno specifico progetto. 

Per presentare domanda di agevolazione, bisogna essere in possesso di un pre-accordo o un contratto che evidenzi il coinvolgimento di un ente abilitato nello sviluppo del progetto presentato.

I servizi ammissibili possono riguardare:

  • la consulenza organizzativa, operativa e strategica per lo sviluppo e la realizzazione del progetto
  • la gestione della proprietà intellettuale
  • il supporto nell’autovalutazione della maturità digitale
  • lo sviluppo e lo scouting di tecnologie
  • la prototipazione, ad esclusione del prototipo funzionale
  • i lavori preparatori per campagne di crowfunding 

Sono inoltre ammissibili i servizi di incubazione come l’affitto dello spazio fisico e i servizi accessori di connessione e le attività di networking, se direttamente collegati ai servizi indicati nell’elenco. 

Si può presentare domanda per le spese da sostenere dopo la domanda di agevolazione e nei 18 mesi successivi all’ammissione.

L’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto per un importo massimo di 10.000 euro che può coprire fino all’80% delle spese ammissibili e l’aiuto massimo concedibile per ciascuna “impresa unica” non può superare l’importo di 200.000 euro in tre anni.

  • Investimenti nel capitale di rischio delle start-up innovative.

Smart money prevede una seconda forma di sostegno per le startup innovative che completeranno il piano di attività ammesso con la linea di intervento.

Le startup possono richiedere un secondo contributo a fondo perduto se hanno ricevuto capitali di rischio da parte di enti abilitati, investitori qualificati o business angels per finanziare i loro piani di sviluppo.

Per ottenere il contributo collegato all’investimento, l’operazione deve essere in equity, di importo superiore a 10.000 euro, non raggiungere la quota di maggioranza nel capitale sociale e garantire una permanenza per almeno 18 mesi. E la raccolta fondi deve essere avvenuta senza l’intermediazione di piattaforme di equity crowdfunding.

Per questa linea di intervento è previsto un contributo a fondo perduto pari al 100% dell’investimento nel capitale di rischio, nel limite complessivo di 30.000 euro.

Quando presentare domanda

Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12.00 del 24 giugno 2021.

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I contributi saranno assegnati con procedura a graduatoria secondo tre livelli di priorità con precedenza alle imprese femminili, giovanili, con rating di legalità o già assegnatarie PID-Next.