La Camera di Commercio di Verona intende promuovere la diffusione della cultura e della pratica digitale nelle MPMI di tutti i settori economici, sostenendo iniziative di digitalizzazione orientate anche alla sostenibilità ambientale e a nuovi modelli green oriented.
Previsti contributi a fondo perduto sotto forma di voucher.
L’intervento si inserisce nell’ambito dell’iniziativa strategica di sistema “La doppia transizione digitale ed ecologica” e mira a favorire, oltre alla digitalizzazione, anche l’avvio di percorsi per la transizione energetica. In particolare, viene incentivata la realizzazione di interventi di efficienza energetica, l’introduzione di Fonti di Energia Rinnovabile (FER) e la partecipazione a Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), come strumenti per rendere più sostenibile e competitivo il tessuto produttivo veronese.
La dotazione finanziaria complessiva è di 1.500.000 euro, ripartita su due misure:
Misura A – 1.050.000 € per investimenti da 4.000 € a 14.999,99 € (al netto di IVA e altri oneri);
Misura B – 450.000 € per investimenti pari o superiori a 15.000 € (sempre al netto di IVA e altri oneri).
A ciascuna delle imprese presenti potranno essere concessi i voucher di seguito descritti:
Misura A
Per accedere alla Misura A, l’investimento deve essere almeno pari a € 4.000,00 (al netto di IVA, imposte e altri oneri di legge).
Il contributo consiste in un voucher pari al 50% delle spese ammissibili, fino a un massimo di:
€ 6.500,00 per impresa;
€ 7.000,00 nel caso di impresa femminile o giovanile.
Misura B
Per la Misura B, l’investimento minimo è di € 15.000,00 (al netto di IVA e altri oneri).
Il voucher copre il 50% delle spese ammissibili, fino a un massimo di:
€ 15.000,00 per impresa;
€ 17.000,00 per impresa femminile o giovanile.
Alla somma del voucher può essere aggiunta:
Una premialità di € 500,00 per imprese in possesso del Rating di Legalità (alla data della domanda e della rendicontazione);
Una premialità di € 500,00 per imprese qualificate come Società Benefit (ai sensi della Legge n. 208/2015).
I contributi sono concessi nel rispetto della normativa europea sugli aiuti “de minimis”, Sono previsti limiti specifici per i settori agricolo (50.000 euro) e pesca/acquacoltura (30.000 euro).
Possono accedere al bando le micro, piccole e medie imprese (MPMI) che, al momento della domanda, soddisfano i seguenti requisiti:
Hanno sede legale e/o almeno un’unità operativa attiva nella provincia di Verona;
Risultano regolarmente iscritte e attive al Registro delle Imprese della Camera di Commercio (non sono ammessi i soggetti iscritti esclusivamente al REA o ad altri Albi, Ruoli o Registri camerali);
Non si trovano in stato di difficoltà.
Alla data di presentazione della rendicontazione, le imprese devono essere in regola con il pagamento del diritto annuale. In caso di irregolarità, saranno invitate a sanare la posizione entro 20 giorni dalla comunicazione e a trasmettere la documentazione attestante l’avvenuto pagamento. Il mancato adempimento comporterà la decadenza del voucher.
Non possono partecipare al presente bando le imprese che hanno già ottenuto la concessione del contributo a valere sul Regolamento “Concessione di voucher alle micro, piccole e medie imprese per la doppia transizione: digitale ed ecologica – anno 2024” della Camera di Commercio di Verona, indipendentemente dall’effettiva erogazione del contributo.
Fanno eccezione esclusivamente le imprese che risultano in condizione sospensiva per esaurimento dei fondi.
Gli investimenti devono riguardare almeno uno dei seguenti ambiti di innovazione digitale ed ecologica, inclusa la pianificazione o progettazione degli interventi:
A) manifattura additiva e stampa 3D;
B) prototipazione rapida;
C) cloud, High Performance Computing (HPC), fog e quantum computing;
D) cyber security e business continuity (es. CEI – cyber exposure index, vulnerability assessment, penetration testing, ecc.);
E) intelligenza artificiale;
F) soluzioni digitali di filiera per l’ottimizzazione della supply chain;
G) soluzioni per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali (ERP, MES, PLM, SCM, CRM, tracciabilità RFID, barcode, ecc.);
H) allacciamenti strutturali per la connettività a banda ultralarga;
I) sistemi EDI (Electronic Data Interchange);
J) geolocalizzazione;
K) tecnologie per l’in-store customer experience;
L) system integration per l’automazione dei processi;
M) sistemi digitali di video allarme antirapina integrati con le centrali operative di pubblica sicurezza o istituti di vigilanza, conformi alle indicazioni del Garante per la privacy.
N) Certificazioni ambientali:
UNI EN ISO 14064:2019;
UNI EN ISO 14067:2018;
UNI EN ISO 14040:2021 e UNI EN ISO 14044:2021 (LCA);
UNI EN ISO 14046 (Water footprint);
UNI EN ISO 14001;
UNI EN ISO 50001, 50005, 50009 (gestione energia);
EPD – Environmental Product Declaration;
Ecolabel UE;
FSC e PEFC (certificazioni forestali);
GOTS (tessile biologico);
REMADE (uso di materiali riciclati);
Standard Equalitas – Vino sostenibile.
O) soluzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti, interventi per l’efficienza energetica e l’uso razionale dell’energia nei processi aziendali.
Sono ammissibili le spese per:
a) servizi di consulenza e/o formazione;
b) acquisto di beni, impianti e servizi strumentali funzionali all’acquisizione delle tecnologie abilitanti di cui all’art. 3;
c) ottenimento delle certificazioni ambientali elencate all’art. 3 (solo prima certificazione, escluso il rinnovo).
Per gli interventi relativi all lettera O) del precedente elenco sono ammissibili anche le seguenti spese:
a) investimenti per il miglioramento dell’efficienza energetica, inclusi sistemi di illuminazione e dispositivi automatici per la gestione intelligente dei corpi illuminanti (es. apparecchi LED a basso consumo);
b) installazione di sistemi di domotica per risparmio energetico, monitoraggio dei consumi, gestione intelligente dell’acqua e delle fonti di riscaldamento;
c) installazione di colonnine di ricarica elettrica, se funzionali all’attività d’impresa;
d) acquisto e installazione di collettori solari termici e/o impianti di microcogenerazione;
e) impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nel sito produttivo;
f) caldaie ad alta efficienza (a condensazione, a biomassa) o pompe di calore in sostituzione di caldaie esistenti;
g) raffrescatori/raffreddatori evaporativi (portatili o fissi) senza utilizzo di fluidi refrigeranti.
Relativamente alla lettera O), sono ammissibili anche spese per i seguenti servizi di consulenza e formazione:
a) audit energetici per la valutazione della situazione iniziale “as is” e definizione di un piano di miglioramento;
b) analisi delle forniture di energia per l’ottimizzazione contrattuale in base ai consumi aziendali;
c) progettazione di sistemi di raccolta e monitoraggio dati energetici e produttivi (anche tramite tecnologie 4.0);
d) piano di miglioramento energetico con indicazione degli interventi e delle opportunità di risparmio;
e) studi di fattibilità per interventi di riqualificazione energetica;
f) studi di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER);
g) realizzazione della documentazione tecnica e giuridica (progetto, statuto, contratti) per la costituzione o adesione a una CER;
h) implementazione di tecnologie digitali e 4.0 (cloud, IoT, IA, ecc.) a supporto della transizione energetica;
i) acquisizione temporanea del servizio esterno di Energy Manager;
j) attività di formazione finalizzata al conseguimento della qualifica di Energy Manager per personale interno.
Per i servizi di cui sopra, l’impresa dovrà avvalersi esclusivamente di:
EGE – Esperti in Gestione dell’Energia, certificati UNI CEI 11339 da enti accreditati;
Energy Manager o esperti con almeno tre esperienze documentate nel triennio, su clienti diversi, nell’ambito dei servizi previsti.
I fornitori dei percorsi formativi dovranno essere:
soggetti accreditati dalle Regioni;
Università, ITS e Scuole di Alta Formazione riconosciute dal MIUR;
centri di trasferimento tecnologico su tematiche Impresa 4.0 (DM 22/12/2017);
soggetti certificati ISO 9001:2015 per il settore EA37.
Le domande possono essere presentate esclusivamente in modalità telematica dal 25 giugno 2025 alle ore 9:00 fino alle ore 16:00 del 30 giugno 2025.
La graduatoria è determinata, sia per la Misura A che per la Misura B, dall'ordine crescente dell'investimento ammesso a contribuzione.
Scrivici i tuoi contatti e uno dei nostri consulenti ti guiderà nell' individuazione dei contributi per i tuoi investimenti aziendali!
18/11/2025
Bando Startup Innovative 2025: contributi fino al 60% per progetti ad alto contenuto tecnologico
La Regione Emilia-Romagna ha lanciato il Bando Startup Innovative 2025, destinato a sostenere micro, piccole e medie imprese iscritte alla sezione speciale delle startup innovative. Disponibili 5 milioni di euro per progetti ad alto contenuto tecnologico nelle fasi di sviluppo prodotto, organizzazione, crescita commerciale e internazionalizzazione.
Il contributo è a fondo perduto fino al 60%, con massimali da 150.000 a 500.000 euro a seconda dell’anzianità e del regime di aiuto scelto.
06/11/2025
Nuovo iperammortamento 2026: cosa prevede il disegno di Legge di Bilancio
Il Piano Transizione 5.0 è pronto a trasformarsi.
Dal 2026, secondo quanto previsto nel disegno della Legge di Bilancio, arriverà un nuovo iperammortamento destinato a sostituire i crediti d’imposta 4.0 e 5.0.
L’obiettivo del Governo è semplificare il vantaggio fiscale per le imprese che investono in tecnologie digitali, automazione e sostenibilità energetica, rendendo il piano più stabile e operativo.
21/10/2025
Regione Lombardia - Bando Brevetti: contributi fino al 90% per la tutela della proprietà industriale
La Regione Lombardia ha riaperto, con decreto n. 13165 del 26 settembre 2025, il bando Brevetti 2023, finanziato nell’ambito del PR FESR 2021-2027 – Azione 1.1.4.
La misura sostiene le micro, piccole e medie imprese (MPMI) e i liberi professionisti lombardi nell’ottenimento di nuovi brevetti europei o internazionali, oppure nell’estensione di brevetti già depositati, al fine di valorizzare l’innovazione e tutelare il patrimonio di proprietà intellettuale regionale.