CER e PNRR: incentivi estesi ai Comuni fino a 50mila abitanti – il decreto è in vigore

È ufficialmente in vigore dal 26 giugno 2025 il decreto 16 maggio 2025 del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che potenzia gli incentivi del PNRR per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e i sistemi di autoconsumo collettivo.

Il provvedimento introduce importanti novità operative e amplia la platea dei beneficiari, estendendo l’accesso agli incentivi ai Comuni con meno di 50.000 abitanti – contro i 5.000 previsti in origine. Questo intervento si applica anche ai progetti già presentati, ha effetto retroattivo e mira a sostenere maggiormente cittadini, imprese e enti nella produzione condivisa di energia da fonti rinnovabili.

Le principali novità:

  • Estensione della soglia demografica: possono accedere agli incentivi CER i progetti situati in Comuni fino a 50.000 abitanti.

  • Maggiore anticipazione del contributo: il GSE potrà erogare un’anticipazione fino al 30% del contributo, contro il 10% previsto inizialmente.

  • Cumulo più favorevole tra incentivi e contributi: in caso di cumulo, è esclusa la riduzione della tariffa premio anche per le persone fisiche che partecipano a una CER.

Le altre condizioni tecniche, i criteri ambientali e le modalità di accesso agli incentivi rimangono confermati come da decreto, inclusi i tetti di potenza, i requisiti DNSH, le tariffe incentivanti differenziate per taglia di impianto e area geografica, e le soglie massime di energia incentivabile.

Si ipotizza un’ulteriore proroga per l’accesso ai fondi PNRR, con una possibile estensione dello sportello fino ad aprile 2026 – ma se ne riparlerà dopo settembre.

Di seguito un riepilogo aggiornato delle disposizioni del decreto

 

BENEFICIARI

Tra le novità più rilevanti c’è l’estensione della platea dei beneficiari: possono accedere agli incentivi anche le comunità energetiche e i sistemi di autoconsumo collettivo presenti nei Comuni con meno di 50.000 abitanti.

Inoltre, per accedere agli incentivi, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e i sistemi di autoconsumo collettivo devono rispettare i seguenti criteri:

  1. Potenza massima: ogni impianto (o intervento di potenziamento) non può superare la potenza nominale di 1 MW.

  2. Riferimenti normativi: le configurazioni devono essere realizzate in conformità agli artt. 30, 31 e 32 del D.Lgs. 199/2021, che definiscono le modalità di funzionamento e interazione con il sistema energetico nazionale.

  3. Costituzione delle CER: le Comunità devono essere già costituite alla data di entrata in esercizio dell’impianto. Se partecipano imprese, devono essere solo PMI.

  4. Connessione alla rete: gli impianti e i punti di prelievo devono essere connessi alla stessa cabina primaria, salvo le eccezioni previste per le isole minori.

  5. Requisiti ambientali: gli impianti devono rispettare i criteri di sostenibilità (DNSH – Do No Significant Harm), i requisiti prestazionali e le specifiche costruttive indicate nel decreto e nelle relative regole operative.

  6. Obiettivi climatici: l’intervento deve contribuire al raggiungimento degli obiettivi ambientali e climatici europei.

  7. Utilizzo sociale della tariffa premio: eventuali eccedenze della tariffa premio (oltre la soglia base) devono essere:

    • destinate a consumatori non imprenditoriali

    • oppure utilizzate per finalità sociali a beneficio del territorio

    Le configurazioni devono fornire un’adeguata informazione preventiva a tutti i membri sui benefici derivanti dagli incentivi.

  8. Requisiti tecnici generali: gli impianti devono rispettare anche le condizioni previste all’art. 8, comma 1, lett. a) del D.Lgs. 199/2021.

 

INCENTIVI

TARIFFA INCENTIVANTE

Alla quota di energia condivisa all’interno delle CACER, tramite la rete di distribuzione sottesa alla stessa cabina primaria, è riconosciuta una tariffa incentivante sotto forma di “tariffa premio”, calcolata secondo i criteri definiti.

La tariffa premio spettante applicabile all’energia elettrica condivisa, espressa in €/MWh, è determinata sulla base della presente formula:


a) per impianti di potenza> 600 kW
TIP: 60 + max (0; 180 – Pz)
Dove Pz è il prezzo zonale orario dell’energia elettrica.
La tariffa premio non può eccedere il valore di 100 €/MWh.


b) per impianti di potenza > 200 kW e ≤600 kW
TIP: 70 + max (0; 180 – Pz)
Dove Pz è il prezzo zonale orario dell’energia elettrica.
La tariffa premio non può eccedere il valore di 110 €/MWh.


c) Per impianti di potenza ≤ 200 kW
TIP: 80 + max (0; 180 – Pz)
Dove Pz è il prezzo zonale orario dell’energia elettrica.
La tariffa premio non può eccedere il valore di 120 €/MWh.

 

L’intera energia prodotta e immessa in rete rimane nella disponibilità del produttore, che può decidere di cederla al GSE secondo le modalità previste dall’art. 13, comma 3, del D.Lgs. 387/2003.

Il diritto alla tariffa incentivante decorre dalla data di entrata in esercizio commerciale dell’impianto e ha una durata di 20 anni, esclusi eventuali periodi di fermo per cause di forza maggiore o lavori di ammodernamento/potenziamento non incentivati.

In caso di potenziamento di impianti esistenti, l’incentivo si applica solo alla nuova sezione installata, secondo quanto previsto dall’art. 3, comma 2, lettera a).

L’ARERA stabilisce le modalità con cui le risorse necessarie alla copertura delle tariffe incentivanti sono reperite attraverso le componenti tariffarie dell’energia elettrica.

Il GSE eroga la tariffa incentivante insieme al corrispettivo di valorizzazione definito da ARERA con la deliberazione 727/2022/R/EEL.

La tariffa riconosciuta resta invariata per tutta la durata dell’incentivo.

 

Maggiorazione per aree geografiche
La tariffa premio viene aumentata in base alla zona geografica, per compensare i diversi livelli di insolazione:

  • +4 €/MWh per impianti situati nelle Regioni del Centro: Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo.

  • +10 €/MWh per impianti nel Nord Italia: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta, Veneto.

 

Riduzione della tariffa in caso di contributo a fondo perduto

Se l’impianto beneficia di un contributo in conto capitale (cioè un finanziamento pubblico a fondo perduto), la tariffa premio viene ridotta in proporzione all’aiuto ricevuto.

Esempio pratico:

  • Se il contributo copre il 40% dell’investimento, la tariffa si riduce del 50%.

  • Se non si riceve alcun contributo, la tariffa resta piena.

Eccezioni
Questa riduzione non si applica se l’energia condivisa proviene da impianti realizzati da:

  • enti locali e territoriali;

  • enti religiosi;

  • enti del Terzo settore;

  • enti di protezione ambientale;

  • persone fisiche.

 

Limiti all’energia incentivabile

La tariffa premio si applica all’energia condivisa fino a una certa soglia, superata la quale l’energia in eccesso non è incentivata:

  • Fino al 55% dell’energia condivisa, se si accede solo alla tariffa premio.

  • Fino al 45%, se si riceve anche un contributo a fondo perduto.

Il GSE effettuerà ogni anno i controlli per verificare il rispetto di queste soglie.

 

CONTRIBUTI

Gli incentivi previsti per le Comunità Energetiche Rinnovabili possono essere cumulati con un contributo a fondo perduto, ma solo fino a un massimo del 40% del costo dell’investimento. In questo caso, però, la tariffa premio viene ridotta secondo i criteri stabiliti nell’allegato tecnico.

Il GSE eroga il contributo a fondo perduto secondo le seguenti modalità:

  • Anticipazione: su richiesta del beneficiario, è possibile ottenere un’anticipazione fino al 30% del contributo, secondo le condizioni e le garanzie previste dalle regole operative.

  • Rimborso a stato di avanzamento: in alternativa all’anticipazione, il contributo può essere erogato progressivamente, sulla base delle spese effettivamente sostenute e documentate, in una o più soluzioni, in funzione della potenza dell’impianto e dell’avanzamento dei lavori.

  • Saldo finale: in ogni caso, le quote a saldo sono erogate al completamento dei lavori sulla base della presentazione della richiesta di rimborso finale da parte del beneficiario, comprensiva della documentazione a comprova della conclusione dei progetti agevolati.

 

Esclusioni per chi ha già usufruito del Superbonus

Se un impianto fotovoltaico ha già ottenuto il Superbonus (ex art. 119 del Decreto Rilancio), non può ricevere anche la tariffa premio per l’energia condivisa. In quel caso, resta valido solo il contributo previsto dal decreto legislativo (art. 32, comma 3, lett. a), ma con l’obbligo di cedere l’energia secondo le regole del Superbonus.

 

INTERVENTI AGEVOLABILI

Possono essere ammesse al contributo a fondo perduto le spese sostenute per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, inclusi gli interventi di potenziamento, ondizione che:

  • siano rispettati i requisiti previsti dall’articolo 3, comma 2, lettere da a) a g);

  • non si rientri nei casi di esclusione previsti all’articolo 3, comma 3;

  • i lavori siano avviati dopo la presentazione della domanda di contributo;

  • si disponga del titolo abilitativo per costruzione ed esercizio dell’impianto, se richiesto;

  • sia presente un preventivo di connessione accettato in via definitiva, ove previsto.

Gli impianti finanziati devono:

  • completare i lavori entro il 30 giugno 2026;

  • entrare in esercizio entro 24 mesi dalla fine lavori e comunque non oltre il 31 dicembre 2027.

 

SPESE AMMISSIBILI

Sono ammesse le spese relative a:

  1. Impianti a fonti rinnovabili, inclusi componenti, inverter, strutture di montaggio e componentistica elettrica.

  2. Sistemi di accumulo, comprensivi di fornitura e posa in opera.

  3. Macchinari, impianti, hardware e software, connessi all’intervento, comprese installazione e messa in esercizio.

  4. Opere edili, solo se strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento.

  5. Connessione alla rete elettrica nazionale.

  6. Studi di prefattibilità e attività preliminari, incluse le spese per la costituzione delle configurazioni.

  7. Progettazioni, indagini geologiche e geotecniche, sostenute dai progettisti.

  8. Direzione lavori e sicurezza.

  9. Collaudi, consulenze tecniche e supporto amministrativo, essenziali alla realizzazione.

Le spese indicate ai punti 6–9 sono finanziabili entro il limite del 10% dell’importo ammesso.

Il contributo è calcolato in base a un costo massimo di riferimento per kW installato:

  • 1.500 €/kW per impianti fino a 20 kW;

  • 1.200 €/kW per impianti tra 20 e 200 kW;

  • 1.100 €/kW per impianti tra 200 e 600 kW;

  • 1.050 €/kW per impianti tra 600 e 1.000 kW.

 

VALUTAZIONE E PRESENTAZIONE DOMANDE

La domanda di accesso alle tariffe incentivanti di cui al presente deve essere presentata entro i centoventi giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti esclusivamente tramite il portale dedicato.

Cerchi contributi per finanziare i tuoi progetti?

Affidati ai consulenti di Esclamativa!

Scrivici i tuoi contatti e uno dei nostri consulenti ti guiderà nell' individuazione dei contributi per i tuoi investimenti aziendali!

CONTATTACI →
Guarda le altre notizie di Finanza agevolata
Esclamativa 01/07/2025 MIMIT: contributi a fondo perduto per sostenere le PMI nell'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili

AGGIORNAMENTO: Riapertura sportello. Sarà possibile presentare domanda dalle ore 12.00 del giorno 8 luglio 2025 e fino alle ore 12.00 del giorno 30 settembre 2025.

Le risorse residue destinate alla misura sono 178.668.093,00 euro

 

Nuovo bando MIMIT: 320 milioni di euro per le PMI che investono in energia rinnovabile

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha pubblicato un bando da 320 milioni di euro per supportare le PMI italiane nell’investimento in energia rinnovabile.

L’iniziativa prevede contributi a fondo perduto per l’installazione di impianti fotovoltaici e mini eolici destinati all’autoconsumo, sistemi di accumulo energetico e diagnosi energetiche.

Le risorse sono destinate per il 40% alle regioni del Sud Italia e per un altro 40% alle micro e piccole imprese.

Le agevolazioni prevedono contributi fino al 40% per le piccole imprese, 30% per le medie imprese, 30% per i sistemi di stoccaggio e 50% per la diagnosi energetica.

Esclamativa 30/06/2025 CCIAA delle Marche. Contributi a fondo perduto in sostegno alla digitalizzazione delle PMI

Il bando della Camera di Commercio delle Marche sostiene la digitalizzazione e la transizione ecologica delle MPMI marchigiane attraverso voucher fino a 7.000 euro per progetti legati alle tecnologie 4.0/5.0 (es. AI, IoT, cybersecurity, cloud, robotica, software).

Sono finanziabili spese per consulenza, formazione e strumenti digitali.

Le domande vanno presentate dal 7 al 14 luglio 2025. La valutazione sarà a sportello.

Esclamativa 29/06/2025 Unioncamere Lombardia. Contributi a fondo perduto in sostegno alle PMI per lo sviluppo di Soluzioni Innovative 4.0.

Il Bando SI4.0 2025 pubblicato da Unioncamere Lombardia sostiene micro, piccole e medie imprese (MPMI) di Bergamo, Brescia, Milano, Monza-Brianza e Lodi nello sviluppo di progetti innovativi 4.0 orientati alla transizione digitale ed ecologica.

È previsto un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese.

Domande da presentare online dal 3 luglio al 1° agosto 2025.

Valutazione a graduatoria.