Ben ritrovati Lettrici e Lettori della Rubrica 5.0 Smart di Esclamativa!
Dopo numerosi articoli con l’obiettivo di analizzare casi pratici di risparmio energetico e di opportunità che il piano Transizione 5.0 riserva, nell’articolo di oggi affronteremo le modalità con cui gestire la fase successiva al riconoscimento del credito d’imposta spettante.
Facendo un passo indietro, la Transizione 5.0 rappresenta uno degli strumenti più ambiziosi pensati per coniugare innovazione digitale e sostenibilità ambientale.
Nato nel contesto del Green Deal europeo e di RePowerEu, il piano impone alle imprese non solo di digitalizzare i processi, ma di farlo in modo realmente misurabile in termini di risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale.
Il Credito è ottenibile superando 3 differenti passaggi che scandiscono altrettante fasi del progetto di innovazione.
La prima è quella dell’invio della certificazione ex Ante, una fotografia dello stato dell’impresa in cui viene calcolato un ipotetico risparmio ottenibile grazie all’investimento.
La seconda fase è quella di conferma. Entro 30 giorni dall’ottenimento della ricevuta di prenotazione del credito, l’azienda è tenuta ad inviare prova della conferma del progetto mediante il pagamento del 20% del valore o con la sottoscrizione di un contratto di Leasing.
Infine la certificazione Ex Post, atto finale per l’ottenimento del credito, in cui viene richiesta la possibilità di usufruire del credito a seguito dell’invio della documentazione comprovante il risparmio effettivamente conseguito.
Una volta ottenuto il via libera del GSE, quali sono gli adempimenti e le modalità per utilizzare il Credito d’Imposta spettante?
Dopo aver ricevuto esito positivo per la fase istruttoria della documentazione “Ex Post”, il GSE provvederà ad inviare all’Agenzia delle Entrate l’importo complessivo che apparirà nella sezione “Crediti tributari” del Cassetto Fiscale dell’impresa. Il credito diventerà effettivamente disponibile solo ed esclusivamente decorsi 10 giorni dalla trasmissione del GSE all’ AdE.
L’impresa, nella compilazione del modello F24, nella sezione “Erario”, dovrà compilare la colonna “importi a credito compensati” riportando l’ammontare del credito d’imposta Transizione 5.0. L’anno di riferimento sarà quello di completamento del progetto (2024 o 2025). Il Codice Tributo è il 7072 mentre la risoluzione di riferimento è la n. 63/E del 18 dicembre 2024 dell’Agenzia delle Entrate.
Con l’invio del modello F24 attraverso i canali telematici (Entratel/Fisconline) dell’Agenzia delle Entrate il credito potrà essere utilizzato, nei limiti della capienza disponibile, in un’unica o più quote entro il 31/12/2025.
Quest’ultima data funge da spartiacque rispetto alla possibilità di suddividere liberamente gli importi spettanti. Da gennaio 2026, la fruizione del credito d’imposta dovrà essere compensata nei 5 anni successivi con importi di pari valore.
Il Credito d’imposta, infine, è utilizzabile solo in compensazione e non può essere né ceduto né trasferito, nemmeno all’interno di holding o gruppi societari.
Si ricorda infine che, per i 5 anni successivi all’ottenimento del credito d’imposta, l’impresa dovrà rispettare i seguenti obblighi:
Conservazione di tutta la documentazione idonea a dimostrare la rispondenza degli interventi a quanto previsto dal DM “Transizione 5.0” e dalle dichiarazioni rese:
Il Ministero potrà avvalersi del GSE per eventuali controlli anche in loco, pertanto sarà necessario dotare l’impresa di un solido sistema di misura, archiviazione e reporting dei dati energetici, oltre a mantenere operativo l’intervento.
Noi di Esclamativa siamo qui anche per questo: assistervi e accompagnarvi nella produzione di fascicoli e report dettagliati e accurati, in modo da poter usufruire del credito e condividere una strategia di archiviazione tale da non farsi trovare impreparati in futuro.
Le opportunità vanno colte, saremo felici di farlo insieme a voi.
A mercoledì prossimo, con un altro appuntamento della Rubrica 5.0 Smart di Esclamativa.
Articolo a cura dell’ Ing. Salvatore Rossini
Ingegnere Industriale
Collaboratore Area Progetti e Consulenza di Esclamativa
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La Regione Marche mette a disposizione oltre 20 milioni di euro per sostenere le imprese in interventi di efficientamento energetico, con l’obiettivo di ridurre di almeno il 30% le emissioni di gas serra rispetto alla situazione iniziale. Possono partecipare tutte le imprese, di ogni dimensione, operanti in settori come industria, costruzioni, commercio, trasporti, energia, servizi tecnici e altri.
Gli investimenti ammissibili includono, ad esempio, impianti da fonti rinnovabili per l’autoconsumo, sostituzione di impianti o macchinari ad alta efficienza, e miglioramenti energetici sugli edifici produttivi.
Il contributo pubblico può arrivare a coprire fino al 100% dei costi, combinando fondo perduto e finanziamento agevolato a tasso zero.
La procedura è a sportello, con domande valutate in ordine di arrivo. Le imprese potranno presentare richiesta dalle ore 10:00 del 23 luglio alle ore 10:00 del 25 luglio 2025.
La Regione Toscana ha lanciato un bando da 20 milioni di euro a fondo perduto per sostenere impianti a servizio delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
Le risorse sono così ripartite: 16 milioni destinati ai Comuni con oltre 5.000 abitanti, 4 milioni alle aree interne strategiche.
Il progetto dovrà prevedere almeno una delle seguenti tipologie di intervento:
Il contributo a fondo perduto copre fino al 40% per impianti fotovoltaici e 30% nei restanti casi. Fino a 500.000 euro concedibili.
Sono ammessi interventi nuovi o di potenziamento, da realizzarsi su edifici o aree nella disponibilità della CER, e destinati all’autoconsumo e condivisione di energia.
Possono partecipare CER già costituite, enti locali, ASL, aziende ospedaliere, MPMI e professionisti membri della CER.
Domande entro il 18 luglio 2025 alle ore 16.00, tramite procedura valutativa.
La Regione Lombardia finanzia nuovamente il bando “Verso la certificazione della parità di genere”, destinato alle micro, piccole e medie imprese con sede in Lombardia.
A disposizione oltre 4,6 milioni di euro in contributi a fondo perduto, fino all’80% delle spese ammissibili.
Due le linee di finanziamento:
Linea A: servizi di consulenza per accompagnare l’impresa nel percorso verso la certificazione;
Linea B: copertura dei costi per ottenere la certificazione.
La Linea A può essere richiesta solo insieme alla Linea B. È invece possibile richiedere solo la Linea B.
I voucher vanno da 2.000 a 9.000 euro, in base alla dimensione aziendale. La certificazione deve essere ottenuta entro 180 o 240 giorni, in base alla linea scelta.
Le domande possono essere già essere presentate online, con procedura a sportello.
Scadenza: 30 giugno 2027, salvo chiusura anticipata per esaurimento risorse.