Care Lettrici e cari Lettori della Rubrica 5.0 Smart di Esclamativa, ben ritrovati!
Il Piano Transizione 5.0, istituito dall’art. 38 del DL 2 marzo 2024, n. 19 e successive integrazioni, mira a sostenere la competitività del sistema produttivo italiano, attraverso investimenti in tecnologie innovative volte all’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale.
In questo contesto, le trattrici agricole e i veicoli mobili non stradali, che rappresentano categorie di beni strumentali fondamentali per il settore primario, sono soggette a precise regole di ammissibilità quando sono dotate di motorizzazioni di ultima generazione (Stage V) e sostituiscono veicoli con livelli di emissione precedenti (Stage I o inferiori).
Sebbene in linea generale non siano ammissibili all’agevolazione i beni il cui funzionamento sia dovuto all’utilizzo di combustili derivanti da fonti fossili, sussistono alcune eccezioni, a condizione che:
Oltre ai trattori, il Piano include anche le macchine agricole semoventi non omologate come “trattori” (ad esempio mietitrebbie, falcia-condizionatrici, raccoglitrici, vendemmiatrici), purché:
Lo spirito della norma è includere queste macchine, riconoscendone il ruolo cruciale nelle attività agricole, anche quando non corrispondono alla definizione stringente di trattore.
Rispetto a quanto sopra, si prospettano dunque importanti opportunità di agevolazione per il settore primario.
Ai fini dell’ottenimento dell’agevolazione è dunque necessario acquisire una macchina semovente dotata di un motore Stage V e contemporaneamente sostituire un bene Stage I (o inferiore).
Il nuovo bene dovrà essere interconnesso al sistema digitale dell’azienda e la sostituzione documentata.
Un’ulteriore importante novità proviene dalla FAQ 4.24 del 10 aprile 2025.
La procedura semplificata descritta all’articolo 38 comma 9-bis del “Piano Transizione 5.0” prevede che sia possibile adottare tale misura anche per i veicoli mobili non stradali.
La procedura semplificata per la sostituzione dei beni obsoleti prevede che il bene sostituito abbia terminato il periodo di ammortamento da almeno 24 mesi e che il bene in sostituzione sia stato progettato e costruito seguendo le normali prassi e norme tecniche di settore.
Per rispettare quest’ultimo necessario vincolo, la FAQ 4.24 sottolinea come lo Stage V sia di per sé una garanzia di qualità a livello energetico e per questo non è necessario produrre ulteriore documentazione.
Lo Stage V è regolato da un corpus unico di standard e procedure di prova (decisi a livello UE e internazionali), supportato da certificazioni da organismi notificati e da documentazione tecnica (perizie, audit), che dimostrano la conformità a quelle stesse prassi condivise in ambito industriale. Le emissioni sono misurate secondo cicli di prova armonizzati definiti nelle norme ISO 8178, che stabiliscono protocolli rigorosi per test ripetibili e comparabili.
Come è possibile accedere all’aliquota di credito d’imposta del 35% optando per la procedura semplificata?
Per accedere al 35% di credito d’imposta, ricorrendo alla procedura semplificata, è necessario:
Se i beni presentano i requisiti richiesti, devo necessariamente optare per la procedura semplificata?
La risposta è no.
Anche se i beni sono conformi a quanto sopra descritto, nulla vieta di verificare la percentuale di risparmio energetico con la procedura standard.
Se infatti la sostituzione portasse ad un efficientamento dei consumi consumi energetici del 10% o 15% (rispetto al processo interessato) il credito d’imposta spettante sarebbe superiore.
Se l’analisi del risparmio energetico, nonostante i nostri suggerimenti, vi sembra ancora complessa, non esitate a contattarci e vi aiuteremo a risolvere tutti i vostri dubbi, affinché possiate beneficiare anche voi dei vantaggi del piano Transizione 5.0.
Dandovi appuntamento al prossimo articolo, di cui non vi sveliamo ancora l’argomento, vi invitiamo come sempre a commentare o condividere gli articoli che ritenete più utili e interessanti.
Articolo a cura dell’ Ing. Salvatore Rossini
Ingegnere Industriale
Collaboratore Area Progetti e Consulenza di Esclamativa
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La Regione Lombardia finanzia nuovamente il bando “Verso la certificazione della parità di genere”, destinato alle micro, piccole e medie imprese con sede in Lombardia.
A disposizione oltre 4,6 milioni di euro in contributi a fondo perduto, fino all’80% delle spese ammissibili.
Due le linee di finanziamento:
Linea A: servizi di consulenza per accompagnare l’impresa nel percorso verso la certificazione;
Linea B: copertura dei costi per ottenere la certificazione.
La Linea A può essere richiesta solo insieme alla Linea B. È invece possibile richiedere solo la Linea B.
I voucher vanno da 2.000 a 9.000 euro, in base alla dimensione aziendale. La certificazione deve essere ottenuta entro 180 o 240 giorni, in base alla linea scelta.
Le domande possono essere già essere presentate online, con procedura a sportello.
Scadenza: 30 giugno 2027, salvo chiusura anticipata per esaurimento risorse.
Le Camere di Commercio della Lombardia, in collaborazione con Regione Lombardia, hanno pubblicato il nuovo Bando Voucher Digitali 4.0, un’iniziativa rivolta alle micro, piccole e medie imprese che vogliono investire nell’innovazione digitale e nella sostenibilità ambientale.
Il bando sostiene progetti per l’adozione di tecnologie 4.0 e soluzioni green, in linea con gli obiettivi del Piano Transizione 4.0 e 5.0, promuovendo la doppia transizione digitale ed ecologica.
Le imprese possono accedere a contributi a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 10.000 euro.
Il bando è attivo solo in alcune province lombarde.
Le domande potranno essere presentate dal 6 maggio al 6 giugno 2025.
Procedura a sportello.
La Regione Veneto ha pubblicato un bando per sostenere l'innovazione delle PMI venete.
L'intervento prevede un contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese ritenute ammissibili e un finanziamento agevolato (fino al 100% delle spese ammissibili) che copre la restante parte.
Potranno essere finanziati interventi in:
Le domande possono essere presentate continuativamente, a partire dalla data che sarà indicata nell’apposito avviso pubblico. La chiusura della richiesta è legata all’esaurimento delle risorse disponibili. Procedura a sportello.