PATENT BOX, nuovo regime fiscale per lo sfruttamento di marchi e brevetti

Un regime fiscale di favore che mira ad incentivare la proprietà industriale ma anche evitare fenomeni elusivi quali per esempio la cessione dei brand famosi a società localizzate in stati a fiscalità privilegiata, con pagamento di royalties in Italia per l'utilizzo in licenza e un livello impositivo molto contenuto.

Si tratta di un regime premiale che esenta o riduce sensibilmente la tassazione sui redditi derivanti dallo sfruttamento di beni immateriali. A differenza del credito di imposta, che incentiva le spese sostenute a monte per ottenere brevetti, formule, processi, e altri immateriali simili, il patent box mira ad attrarre o mantenere in Italia i risultati della ricerca.

Con la legge dio stabilità 2015 anche l'Italia si dota di un regime tributario agevolato per lo sfruttamento di beni immateriali, come già avviene in altri paesi europei.

La portata del nuovo meccanismo agevolato, è ampia: i redditi de tassabili possono riguardare l'utilizzo di opere dell'ingegno, brevetti industriali, marchi, processi, formule e informazioni relative ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.

Per poter beneficiare dell'incentivo, l'impresa dovrà stipulare un accordo preventivo con l'Agenzia delle Entrate, simile ai ruling stipulati dai gruppi multinazionali regolati dal Dl n. 269/2003.

Le disposizioni attuative saranno adottate con decreto del ministero dello sviluppo economico, di intesa con il MEF. Il provvedimento potrà individuare specifiche tipologie di marchi escluse dall'ambito di applicazione del regime agevolato. Il decreto fisserò anche le modalità di computo della quota di reddito agevolabile.

Le norme sul Patent Box saranno applicabili a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014.

L'esenzione parziale dei redditi derivanti dalla concessione in uso o dalla utilizzazione diretta è pari al  30% nel 2015, 40% nel 2016 e del 50% nel triennio 2017-2020. Dura, infatti, per cinque esercizi sociali ed è irrevocabile. Possono accedevi tutti i titolari di reddito d'impresa, le società e gli enti di ogni tipo, compresi i trust con o senza personalità giuridica, a condizioni id essere residenti in Paesi con i quali è in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione e con i quali lo scambio dii informazioni sia effettivo.

 

News & Eventi
Esclamativa 12/05/2025 Regione Marche: Incentivi per interventi di efficientamento energetico

La Regione Marche mette a disposizione oltre 20 milioni di euro per sostenere le imprese in interventi di efficientamento energetico, con l’obiettivo di ridurre di almeno il 30% le emissioni di gas serra rispetto alla situazione iniziale. Possono partecipare tutte le imprese, di ogni dimensione, operanti in settori come industria, costruzioni, commercio, trasporti, energia, servizi tecnici e altri.

Gli investimenti ammissibili includono, ad esempio, impianti da fonti rinnovabili per l’autoconsumo, sostituzione di impianti o macchinari ad alta efficienza, e miglioramenti energetici sugli edifici produttivi.

Il contributo pubblico può arrivare a coprire fino al 100% dei costi, combinando fondo perduto e finanziamento agevolato a tasso zero.

La procedura è a sportello, con domande valutate in ordine di arrivo. Le imprese potranno presentare richiesta dalle ore 10:00 del 23 luglio alle ore 10:00 del 25 luglio 2025.

Esclamativa 09/05/2025 Regione Toscana: contributi a fondo perduto per investimenti in energia rinnovabile

La Regione Toscana ha lanciato un bando da 20 milioni di euro a fondo perduto per sostenere impianti a servizio delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Le risorse sono così ripartite: 16 milioni destinati ai Comuni con oltre 5.000 abitanti, 4 milioni alle aree interne strategiche.

Il progetto dovrà prevedere almeno una delle seguenti tipologie di intervento: 

  • Impianti solari fotovoltaici;
  • Impianti eolici;
  • Impianti micro e mini idroelettrico;
  • Sistemi di accumulo per impianto solare fotovoltaico.

Il contributo a fondo perduto copre fino al 40% per impianti fotovoltaici e 30% nei restanti casi. Fino a 500.000 euro concedibili.

Sono ammessi interventi nuovi o di potenziamento, da realizzarsi su edifici o aree nella disponibilità della CER, e destinati all’autoconsumo e condivisione di energia.

Possono partecipare CER già costituite, enti locali, ASL, aziende ospedaliere, MPMI e professionisti membri della CER.

Domande entro il 18 luglio 2025 alle ore 16.00, tramite procedura valutativa.

Esclamativa 08/05/2025 Regione Lombardia - PMI: contributi a fondo perduto per l'ottenimento della parità di genere

La Regione Lombardia finanzia nuovamente il bando “Verso la certificazione della parità di genere”, destinato alle micro, piccole e medie imprese con sede in Lombardia.

A disposizione oltre 4,6 milioni di euro in contributi a fondo perduto, fino all’80% delle spese ammissibili.

Due le linee di finanziamento:

  • Linea A: servizi di consulenza per accompagnare l’impresa nel percorso verso la certificazione;

  • Linea B: copertura dei costi per ottenere la certificazione.

La Linea A può essere richiesta solo insieme alla Linea B. È invece possibile richiedere solo la Linea B.

I voucher vanno da 2.000 a 9.000 euro, in base alla dimensione aziendale. La certificazione deve essere ottenuta entro 180 o 240 giorni, in base alla linea scelta.

Le domande possono essere già essere presentate online, con procedura a sportello.

Scadenza: 30 giugno 2027, salvo chiusura anticipata per esaurimento risorse.